Dieta e cancro, le nuove linee-guida americane

01 Luglio 2020

L’American cancer society (Acs) ha pubblicato le linee guida su dieta e attività fisica nella prevenzione dei tumori, aggiornando quelle del 2012 sulla base delle indicazioni del World cancer research fund/American institute for cancer research (Wcrf/Aicr). Tre le raccomandazioni generali: seguire un modello alimentare sano a tutte le età; raggiungere e mantenere un peso forma per tutta la vita, evitando il sovrappeso nell’età adulta; essere fisicamente attivi.

Sul fronte strettamente dietetico, un modello alimentare sano deve includere:

  • alimenti ricchi di nutrienti in una quantità che permetta di raggiungere e mantenere un peso corporeo adeguato;
  • verdure in maniera equilibrata e variegata, di tutti i colori, dal verde scuro, al rosso all’arancione;
  • legumi ricchi di fibre;
  • frutta, in particolare intera e di tutti i colori;
  • cereali integrali.

Da limitare o evitare: carni rosse e trasformate, bevande zuccherate, alimenti altamente processati e prodotti a base di cereali raffinati. Meglio non bere alcolici e, comunque, mai superare le soglie di 10 g/die (1 unità alcolica) per le donne e 20 g/die (2 Unità alcoliche) per gli uomini.

Vediamo alcuni dettagli specificati nel documento Acs, per categorie di alimenti.

Frutta e verdura

Una dieta ricca di vitamine, minerali e fibre aiuta a prevenire il cancro. Molte ricerche sono in corso sulle potenziali proprietà antitumorali di verdure verde scuro e arancione, crucifere, prodotti a base di soia, legumi, cipolle, aglio e derivati del pomodoro.  Frutta e verdura sono povere di calorie e ricche di fibre, oltre a possedere un elevato contenuto di acqua. Questo può aiutare a ridurre l'apporto calorico complessivo e contribuire alla perdita di peso. L’indicazione è di consumare 2-3 porzioni al giorno di verdura e 1-2 di frutta. I legumi, infine, sono ottime fonti di proteine, fibre, ferro, zinco, potassio e acido folico.

Cereali integrali

Contengono più fibre e sostanze nutritive rispetto a quelli raffinati. La ricerca ha dimostrato che sono in grado di ridurre il rischio di cancro del colon-retto, oltre che di consentire un maggior controllo del peso corporeo. Le indicazioni suggeriscono che almeno la metà dei cereali consumati debba essere composta da quelli integrali.

Fibre

Le fibre alimentari, presenti in frutta, verdura, legumi, cereali integrali, noci e semi, riducono il rischio di cancro del colon-retto, nonché quello di sovrappeso/obesità. E influenzano positivamente anche la composizione del microbiota intestinale, che può giocare un ruolo in alcuni tumori.

Carni rosse e lavorate

Nel 2015, l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) ha incluso la carne trasformata nel gruppo 1 ("cancerogeno per l'uomo") e quella rossa nel gruppo 2A ("probabilmente cancerogeno per l'uomo"), sulla base di dati scientifici sul rischio di cancro colo-rettale.

Studi recenti suggeriscono anche una correlazione con il ca mammario e alcune forme di ca prostatico. Non è noto se esista un livello di consumo sicuro per cui l'Acs consiglia di scegliere alimenti proteici alternativi quali pesce, pollame e fagioli e di ridurre al minimo se non eliminare il consumo di carne processata.

Zuccheri aggiunti

Gli zuccheri e altri dolcificanti ad alto contenuto calorico sono spesso impiegati in bevande o alimenti ad alta intensità energetica che predispongono a sovrappeso/obesità, con aumento del rischio di molti tipi di cancro. Gli alimenti ad alta densità energetica e altamente trasformati sono spesso anche più ricchi di cereali raffinati, grassi saturi e sale.  Le linee guida statunitensi raccomandano di limitare le calorie provenienti da queste fonti a non più del 10% del totale giornaliero.

Alimenti trasformati

Gli alimenti altamente trasformati tendono a essere più ricchi di grassi, zuccheri aggiunti, cereali raffinati e/o sodio e alcuni studi ne hanno correlato il consumo all’insorgenza di alcuni tumori.

Calcio, vitamina D e prodotti lattiero-caseari

Giacché in letteratura vi sono risultati contrastanti tra studi che indicano un maggior rischio di cancro da consumo di prodotti caseari e altri che dicono il contrario, l’Acs  non formula raccomandazioni specifiche su questo fronte. Per la vitamina D, alcuni studi ne suggeriscono un potenziale impiego nella riduzione del rischio di cancro, in particolare per il colon-retto. Tuttavia, trial di grandi dimensioni non hanno evidenziato benefici di un’integrazione nella prevenzione di polipi colorettali o cancro. 

Nicola Miglino

Top
Questo sito utilizza i cookies, che consentono di ottimizzarne le prestazioni e di offrire una migliore esperienza all'utente. More details…