Garattini: “Integratori inutili per il sistema immunitario”. Dagli esperti un coro di no

03 Settembre 2020

"Non c'è nessun modo per rafforzare il nostro sistema immunitario in vista dell'autunno. L'unica cosa che serve sono i buoni stili di vita. Gli integratori alimentari che vengono proposti servono solo a chi li vende e non a chi li usa. Quindi, meglio non fumare e non eccedere con l'alcol, cercare di mantenere un'alimentazione regolare, non aumentare di peso e fare sport". Così Silvio Garattini, presidente dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, ospite nei giorni scorsi di 'SkyTg24', è tornato a ribadire le proprie posizioni sull’impiego degli integratori, stimolato in merito a come attrezzarsi rispetto al rischio seconda ondata di Covid-19 nella prossima stagione invernale. A stretto giro la risposta di alcuni dei più illustri esperti in ambito nutraceutico e fitoterapico.

Così Arrigo Cicero, presidente della Società italiana di nutraceutica (Sinut): “La recente epidemia di Covid ha spinto l'attenzione di ricercatori o meno a esprimere opinioni circa la possibilità che la supplementazione nutrizionale possa essere difensiva nei confronti dell'infezione da coronavirus. In verità, abbiamo poche informazioni a disposizione per giungere a conclusioni precise in tal senso, anche se dati preliminari suggerirebbero una certa potenziale efficacia di vitamina D e zinco. Il problema, però, si è esteso a un tema più ampio. Ora abbiamo fautori della supplementazione per la stimolazione aspecifica del sistema immunitario, quindi indirettamente anche contro infezioni da coronavirus, e detrattori della stessa come totalmente inutile. In realtà, il secondo atteggiamento è antiscientifico per due serie di motivi. Da un lato esistono dosi minime raccomandate di vitamine e minerali per i quali è approvato dagli enti preposti un health claim relativo all'efficienza del sistema immunitario. Un recente studio statunitense mostra come il 45% degli americani non assuma quantità sufficienti di vitamina A, il 46% di vitamina C, il 95% vitamina D, l'84% vitamina E e il 15% di zinco. Dall'altra parte, recenti e sempre più numerosi studi clinici randomizzati in doppio cieco suggeriscono un impatto positivo sulla funzione immune di aminoacidi essenziali, alcuni probiotici, micoterapici e alcuni fitoterapici. È solo necessario studiare e aggiornarsi.”

Fabio Firenzuoli, direttore del Centro di riferimento per la Fitoterapia della Regione Toscana e Docente di Fitoterapia e Fitovigilanza all’Università di Firenze: “In questo caso non concordo affatto con Silvio Garattini. Non solo la tradizione e l’esperienza clinica, ma anche la scienza, quella di cui va giustamente fiero Garattini, e io con lui, confermano che numerose sono le piante che ci aiutano a mantenere la buona efficienza del nostro sistema immunitario. Che esistano dati sull’efficacia di piante reperibili anche in integratori, così come in alcuni medicinali, lo dicono la letteratura e le autorità sanitarie europee che autorizzano l’uso di alcuni botanicals anche all’interno di integratori.  Certamente ci sono integratori che non servono a nulla, come ci sono farmaci che non servono a nulla, ma sulla efficacia di estratti di Echinacea, Cistus, Sambucus, Andrographis e altre ancora ormai ci sono dati che confermano il loro ruolo nella prevenzione e cura dei primi sintomi. In attesa, quindi, di terapie specifiche, insieme alle misure di precauzione fondamentali quali mascherina, distanziamento sociale e igiene personale, la prevenzione è d’obbligo, con tutto quello che serve, buon senso e scienza, nella quale sta di diritto anche l’uso delle erbe medicinali”.

Nicola Miglino

 

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