Metanalisi Bmj: il consumo di proteine, soprattutto se vegetali, riduce la mortalità

03 Settembre 2020

Una dieta ricca in proteine, soprattutto se di origine vegetale, diminuisce il rischio di mortalità per tutte le cause. Questo il risultato di un’ampia metanalisi condotta da ricercatori iraniani e americani, pubblicata nei giorni scorsi sul British medical journal e che contribuisce a fare chiarezza su un tema fortemente dibattuto in questi anni.

“Le diete ricche di proteine, in particolare derivate da legumi, cereali integrali e noci, sono spesso state collegate a minor rischio di diabete, malattie cardiache e ictus, mentre il consumo regolare di carne rossa e un'elevata assunzione di proteine ​​animali sono state correlate a diversi problemi di salute” sottolineano gli Autori. “Il legame, però, tra consumo di diversi tipi di proteine e mortalità rimane ancora argomento di discussione”.

Ecco allora che i ricercatori hanno preso in esame 32 studi per un totale di poco più di 715 mila partecipanti, dai 19 anni in su, seguiti in un follow-up di 32 anni. Tutti i trial esaminati consentivano di correlare la mortalità alle abitudini alimentari e, con specifici modelli matematici, di stratificare i gruppi per consumo di proteine e di valutare la relazione dose-risposta tra tale consumo e il rischio di mortalità.

Nei 32 anni di follow-up si sono registrati 113.039 decessi, di cui 16.429 per cause cardiovascolari e 22.303 per cancro. L’analisi ha messo in evidenza innanzitutto come, in generale, un elevato apporto di proteine ​​totali si associ a minor rischio di mortalità per tutte le cause.

Il consumo di proteine ​​di origine animale, poi, non ha evidenziato un aumento del rischio di morte per cause cardiovascolari o tumore, mentre quello di proteine di origine vegetale ha determinato un rischio inferiore dell'8% di mortalità per tutte le cause e del 12% di mortalità per malattie cardiovascolari. In aggiunta, per ogni aumento nella dieta quotidiana del 3% di calorie derivanti da proteine vegetali si determina una riduzione del 5% del rischio generale di morte.

Secondo i ricercatori, i motivi di tali risultati vanno ricercati negli effetti benefici delle proteine vegetali su pressione sanguigna, colesterolemia e glicemia, tra i principali fattori di rischio per cardiopatie e diabete di tipo 2.

Tra i limiti dello studio sottolineati, da una parte le diverse metodologie di analisi dei vari trial, pur corrette statisticamente nella metanalisi, e, dall’altra, la popolazione, tendenzialmente di tipo occidentale, che non consente conclusioni generalizzate. Però, sottolineano gli Autori, “l’elevato numero si soggetti coinvolti e gli eventi di mortalità registrati consentono di trarre conclusioni affidabili sul legame tra consumo di proteine e mortalità”.

E così concludono: "Si tratta di risultati con importanti implicazioni per la salute pubblica in quanto l'assunzione di proteine ​​vegetali può essere aumentata in modo relativamente semplice in sostituzione di quelle ​​animali, con un grande impatto sulla longevità. Sebbene siano necessari ulteriori studi, i nostri dati supportano fortemente le raccomandazioni vigenti che invitano ad aumentare il consumo di proteine ​​vegetali nella popolazione generale".

Nicola Miglino

Top
Questo sito utilizza i cookies, che consentono di ottimizzarne le prestazioni e di offrire una migliore esperienza all'utente. More details…