Diete Veg, i pediatri: occhio a sviluppo psicomotorio dei bambini

13 Ottobre 2020

Monitorare i bambini che seguono una dieta vegetariana o vegana e controllare gli esami del sangue che possono rilevare carenze. Questa l’avvertenza principale di Marcello Bergamini, pediatra della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps), nel presentare l’aggiornamento delle raccomandazioni riguardanti le diete vegetariane e vegane lo scorso settembre durante l’evento in live streaming Napule è…pediatria preventiva e sociale.

L’intero studio scientifico, di prossima pubblicazione e dal titolo “Diete vegetariane in gravidanza e in età evolutiva”, ha visto la partecipazione di Sipps, Sima (Società italiana di medicina dell’adolescenza), Simp (Società italiana di medicina perinatale) e Fimp (Federazione italiana dei medici pediatri).

Il documento è un aggiornamento di quanto prodotto tre anni fa e prende spunto dai dati del recente rapporto Eurispes 2020, che sottolinea come in 36 mesi si sia passati da un 7,3% di popolazione che ha dichiarato di utilizzare la dieta vegetariana o vegana, a un 8,9%: un aumento tendenziale consistente di circa il 20%.

“Con il nostro position paper”, sottolinea Bergamini, “abbiamo verificato che non ci sono evidenze sufficienti per poter confrontare, in maniera corretta, la dieta vegetariana con le altre diete. In questi tre anni, infatti, non sono stati pubblicati studi che confrontino la dieta vegetariana di un bambino con quelle tradizionali, o che ne evidenzino vantaggi, o dimostrino chiare controindicazioni rispetto a quanto già noto. Non ci sono dimostrazioni che ci diano il via libera nell’utilizzo delle diete veg da parte di tutta la popolazione generale. Al momento vi fa ricorso il 9% delle famiglie italiane, di cui un quarto sono vegane e in tendenziale aumento. Bisogna cercare di chiarire quali sono le evidenze che giustificano l’utilizzo eventuale di queste diete per i bambini. Oltretutto, non possiamo essere certi di ciò che le famiglie faranno, se daranno ai bambini una corretta supplementazione, e neppure se porteranno i propri figli con continuità dal pediatra, per controllare il corretto sviluppo psicomotorio e fisico”.

La realtà, a detta del pediatra, è che se si “volessero confrontare le diete vegetariane con altri tipi di diete, il termine di paragone deve essere il gold standard di oggi, ovvero la dieta mediterranea, considerata sana perché include invece di escludere, è onnicomprensiva di tutti i cibi ed è una dieta che può consentire, senza necessità di supplementazioni, uno sviluppo psicomotorio e fisico dei più piccoli”.

 

 

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