Benefici dei corpi chetonici sulla salute cardiovascolare

24 Febbraio 2021

Crescono le evidenze a supporto dei benefici che una supplementazione di corpi chetonici può apportare in soggetti cardiopatici. È dei giorni scorsi, infatti, la pubblicazione di una review sul Journal of the american college of cardiology che ha preso in rassegna i dati più recenti sul tema.  Gli Autori hanno valutato i vantaggi terapeutici sul profilo cardiovascolare dell'aumento dei livelli di chetoni circolanti determinato da  diversi approcci.

“I corpi chetonici sono prodotti dal fegato, in particolare come risposta a un digiuno prolungato, piuttosto in caso di carenza di insulina o in seguito a esercizio fisico intenso”, sottolinea B. Daan Westenbrink, cardiologo presso l'University medical center di Groningen, in Olanda, e coordinatore dello studio. “Forniscono energia aggiuntiva a più organi e, in condizioni estreme, possono arrivare a garantire dal 5 al 20% dell’energia necessaria al funzionamento dell’organismo. In condizioni normali, un cuore sano consuma poco glucosio e più acidi grassi come fonte di energia. In caso di cardiopatia, tale meccanismo viene compromesso: il cuore ipertrofico e scompensato ha fame corpi chetonici come fonte di energia importante per la produzione di Atp”.

A detta degli Autori, i benefici dei chetoni possono derivare, oltre che da un’azione diretta sul cuore, anche dagli effetti positivi su ipertensione, peso corporeo, glicemia, profilo lipidico, funzione endoteliale, infiammazione, rimodellamento cardiaco e funzione mitocondriale.

“I dati di studi sperimentali e sull'uomo suggeriscono che i corpi chetonici esercitano effetti protettivi sui pazienti con malattie cardiache”, conclude Westenbrink. “Questi effetti si possono ottenere attraverso una dieta chetogenica, ma è difficile seguirla per lungo tempo, spesso a causa dei disturbi gastrointestinali correlati. Tra le alternative a disposizione, la somministrazione di precursori chetonici, come 1,3-butandiolo o trigliceridi a media catena, piuttosto che di sali o esteri chetonici. Strategie diverse, con implicazioni cliniche che richiedono studi approfonditi. Sono certo che nei prossimi anni capiremo meglio come i corpi chetonici possano essere utilizzati nel trattamento e nella prevenzione delle malattie cardiache".

Nicola Miglino

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