Nella flora batterica intestinale il rischio di metastasi in caso di ca colo-rettale

21 Aprile 2021

Lo sviluppo di metastasi al fegato a seguito di un carcinoma colo-rettale potrebbe avere un colpevole all’interno del microbiota intestinale. Si tratta di Escherichia coli C17, un ceppo particolare diverso dal classico commensale e che, pur presente normalmente nella flora batterica intestinale, si ritrova con maggiore abbondanza nei soggetti colpiti da tumore. L’indicazione giunge da uno studio condotto in collaborazione tra l’Unità operativa di chirurgia del colon-retto di Humanitas e l’Istituto europeo di oncologia di Milano, finanziato da Airc, i cui risultati sono stati da poco pubblicati su Cancer Cell.

“La ricerca dimostra che la proliferazione di metastasi dal tumore primario al fegato dipende da quattro eventi: la modifica della barriera vascolare intestinale; la migrazione di batteri del microbiota dal tumore primario al fegato; la formazione nel fegato di una nicchia pre-metastatica e, infine, il richiamo delle cellule tumorali nel fegato e l'inizio del processo di metastasi”, spiega Maria Rescigno, responsabile del laboratorio di Immunologia delle mucose e microbiota di Humanitas e coordinatrice dello studio.

Come sottolinea una nota Humanitas “la metastatizzazione di un tumore del colon avviene normalmente attraverso i linfonodi drenanti nel fegato o nei polmoni. Per questo, dopo l'operazione per rimuovere il tumore, i medici controllano se i linfonodi drenanti sono interessati dalla malattia. In caso affermativo si considera il paziente metastatico e si avvia una terapia più aggressiva”.

Il problema si pone quando il paziente, anche se non ha mostrato metastasi nel linfonodo, in seguito sviluppa metastasi al fegato. L'ipotesi di partenza dello studio è che le cellule non arrivino nel fegato attraverso i vasi linfatici, ma tramite i vasi sanguigni.

“Ci siamo chiesti come questo possa avvenire”, precisa Rescigno. “Per capirlo abbiamo svolto uno studio retrospettivo sui tessuti di pazienti già operati. I vasi dell'intestino sono organizzati in modo da non permettere il passaggio dei batteri: formano una vera e propria barriera per non farli entrare in circolo. Ci sono casi in cui, però, Escherichia coli C17 rompe questa barriera consentendo ai batteri di diffondersi, e raggiungere il fegato. In queste circostanze sappiamo che c'è un marcatore, chiamato Pv-1, che indica quando la barriera diventa permeabile. Partendo da questi presupposti, abbiamo verificato che tutti i pazienti con metastasi al fegato avevano un aumento di questo marcatore già nel tumore primario, quindi prima che si manifestassero le metastasi. Il passo successivo è stato chiedersi: l’aumento dei batteri nel sito tumorale del colon può modificare la barriera intestinale e favorire le metastasi? A guidare questo passaggio, le conoscenze pregresse sulla capacità dei batteri di modificare la permeabilità intestinale. Abbiamo così verificato che i batteri sono in grado di entrare nel tumore, modificare la barriera del colon, migrare nel fegato e creare una nicchia pre-metastatica che fa da richiamo per le cellule tumorali. Si tratta di una scoperta molto importante, che ha permesso di identificare il batterio in grado di innescare questo processo”.

Si aprono, dunque, nuove prospettive sia sulle possibilità di predire il processo di disseminazione di cellule tumorali attraverso specifici marcatori, sia, eventualmente, per interventi correttivi, anche dietetici, sulla popolazione microbica intestinale.

A questo proposito, così conclude Rescigno: “Non sappiamo se il Coli C17 si arricchisce perché trova un ambiente più favorevole dovuto al tumore o perché ha meno competizione con gli altri batteri. Se fosse la seconda si potrebbe cercare di espandere i batteri che lo contrastano con un regime nutrizionale specifico, ma è ancora tutto da indagare. Quello che però sappiamo da una nostra precedente pubblicazione è che esistono batteri protettivi sulla tumorigenesi che si espandono in presenza di fibre come l’inulina”.

Nicola Miglino

Top
Questo sito utilizza i cookies, che consentono di ottimizzarne le prestazioni e di offrire una migliore esperienza all'utente. More details…