Food delivery, dai gastroenterologi le regole per mangiare bene e in sicurezza

21 Aprile 2021

L'Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti digestivi ospedalieri (Aigo) ha nesso a punto un vademecum per suggerire come comportarsi nell’ordinare cibo da asporto e seguire un corretto regime alimentare. Nel mondo occidentale una persona su quattro fa ricorso al cosiddetto food delivery almeno una volta la settimana e con l’emergenza in corso la tendenza è di una crescita ancora più netta.

Il documento parte da una precisazione: cibo da asporto non è sinonimo di "fast food". Generalmente i cibi pronti sono più ricchi in sale e calorie e meno in nutrienti, rispetto a quelli preparati a casa; il loro consumo abituale può comportare il rischio di sovrappeso/obesità. Meglio affidarsi a ristoranti di fiducia o al cibo da strada, preparato con ingredienti semplici. Se non si resiste alla tentazione del fast food, è consigliabile rifornirsi dalle catene che hanno implementato pratiche di promozione della salute: riduzione del sale, condimenti a minor contenuto di grassi. Se in famiglia ci sono bambini, è opportuno scegliere opzioni che contengano anche cibi "buoni", quali, per esempio, fette di frutta e yogurt.

Importante, poi, variare gli alimenti: non è il singolo pasto che fa la differenza ma scelte alimentari equilibrate nel tempo. Consumando spesso cibo da asporto è importante variare le ordinazioni magari rivolgendosi a locali con differenti cucine (vegetariana, carne, pesce). L'obiettivo è ricalcare nel lungo periodo il modello della piramide alimentare della dieta mediterranea. Inoltre, il suggerimento è di ricercare sempre informazioni nutrizionali e di corretta conservazione del cibo

Circa la metà delle calorie assunte con l'alimentazione dovrebbe provenire da cibi ricchi di carboidrati, come cereali, riso, pasta, patate e pane. Secondo Aigo è una buona idea includerne almeno uno a ogni pasto, favorendo quelli integrali. Le stesse frutta e verdura sono fra le fonti più importanti di vitamine, minerali e fibre: un bicchiere di succo di frutta fresca o un frutto rappresentano uno snack ideale.

Come quarta raccomandazione, attenzione al sale, di cui i cibi pronti sono molto ricchi. Non aggiungerne altro, quindi: se si sente l'esigenza di insaporire, sono preferibili le spezie.

In quinta battuta, evitare l'eccesso di alcol: oltre ai ben noti e pericolosi effetti tossici, può alterare i processi digestivi.

Si passa poi agli elettrodomestici giusti per riscaldare, sottolineando come il forno a microonde presenti pochissimi rischi per la salute. Anzi, la cottura a microonde, essendo più rapida, è in grado di preservare i micronutrienti contenuti negli alimenti rispetto ad altri tipi di cottura. Con il microonde, evitare contenitori in melamina che possono rilasciare sostanze tossiche durante la cottura.

Infine, una serie di precauzioni per il Covid, sempre utili da ricordare, ribadendo, innanzitutto, che non si registrano segnalazioni di contagio attraverso il cibo. È d'obbligo lavarsi accuratamente le mani prima, dopo, e durante la manipolazione degli alimenti per evitare contaminazioni. La cottura del cibo (a temperature oltre 63° per oltre 4 minuti) dovrebbe eliminare la possibilità di contagio. Per quanto riguarda il consumo di alimenti crudi, come per esempio la verdura, il consiglio è sempre quello di lavare tutto accuratamente. (n.m.)

 

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