Studio Usa conferma effetto antitumorale dei funghi

29 Aprile 2021

Il consumo giornaliero di circa 20 g di funghi riduce il rischio di cancro del 45%. Sono i risultati sorprendenti di una review/metanalisi pubblicata di recente su Advances in nutrition condotta da ricercatori della Penn state college of medicine, a Hershey, Pennsylvania. L’analisi ha preso in esame 17 studi osservazionali tesi a valutare la relazione tra consumo di funghi e rischio di cancro, pubblicati dal 1966 al 2020, per un totale di 19.500 pazienti coinvolti.

"I funghi sono la fonte alimentare più ricca di ergotioneina, potente antiossidante e protettore cellulare", sottolinea Djibril M. Ba, epidemiologo presso il Penn State College of Medicine. "Ecco perché un pieno di antiossidanti può proteggerci dallo stress ossidativo e ridurre il rischio di cancro".

Pur sottolineando come i funghi giapponesi Shiitake, Maitake, Oyster e King Oyster contengano maggiori quantità di ergotioneina rispetto ai nostri più comuni prataioli o champignon, i ricercatori hanno rilevato che qualsiasi varietà determina un impatto positivo sul rischio di cancro: secondo i risultati, un consumo giornaliero di 18 grammi di funghi determina un rischio di cancro inferiore del 45% rispetto a chi non ne fa uso.

Il tumore che sembra beneficiarne maggiormente è il ca mammario, benché i ricercatori sottolineino che negli studi presi in esame era proprio questa la neoplasia più frequente, suggerendo la necessità di ricerche in aree oncologiche più eterogenee.

"Nel complesso, questi risultati forniscono prove importanti sugli effetti protettivi dei funghi contro il cancro", commenta John Richie, docente di Scienze della salute pubblica e Farmacologia al Penn State Cancer Institute. "La nostra ricerca può rivelarsi utile per esplorare ulteriormente gli effetti protettivi dei funghi e aiutare a stabilire diete più sane in grado di prevenire l’insorgenza del cancro. Sono però necessari ulteriori studi per individuare meglio i meccanismi coinvolti e le tipologie di tumore maggiormente influenzate”.

Nicola Miglino

 

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