Lo studio ha preso in esame i dati di 8.507 donne arruolate tra il 1998 e il 2016 all’interno della Boston birth cohort. L'età media era di 25 anni, tutte afferenti al Boston medical center, che serve un’area prevalentemente urbana e a basso reddito. Quasi la metà delle partecipanti erano donne di colore (47%), circa un quarto ispaniche (28%) e le restanti erano donne bianche o di "altra razza”, secondo le autodichiarazioni post-partum.
Sulla base delle risposte delle partecipanti a questionari alimentari effettuati entro tre giorni dal parto, i ricercatori hanno elaborato un punteggio di aderenza alla dieta mediterranea e una graduatoria conseguente, incrociandola con l’incidenza di preeclampsia.
Il 10% delle partecipanti ha sviluppato preeclampsia, con un rischio doppio per chi già soffriva di diabete o era in sovrappeso/obesa prima di rimanere incinta. L’incidenza di preeclampsia era di oltre il 20% inferiore tra coloro che seguivano una dieta in stile mediterraneo durante la gravidanza e, tra quelle di colore, le meno fedeli alla dieta mediterranea correvano il 72% di rischio in più.
"Siamo rimasti sorpresi dai risultati, soprattutto dal fatto che a beneficiare di più di un regine alimentare in stile mediterraneo siano risultate le donne di colore”, commenta Anum S. Minhas, cardiologo presso la Johns Hopkins university di Baltimora e prima firma dello studio. “Sono risultati di grande rilievo giacché oggi abbiamo a disposizione pochi strumenti di intervento in gravidanza, ladddove gli stessi farmaci vanno usati come estrema cautela. Le donne andrebbero incoraggiate a seguire uno stile di vita sano, a partire da una dieta bilanciata e un regolare esercizio fisico, in tutte le fasi della vita. Mangiare regolarmente cibi sani, inclusi verdura, frutta e legumi, è, poi, particolarmente importante durante la gravidanza, per la salute cardiovascolare loro e del nascituro”.
La preeclampsia è caratterizzata da grave ipertensione e danni al fegato o ai reni ed è una delle principali cause di complicanze e morte per la madre e il nascituro. Rappresenta anche un importante fattore di rischio post-partum per la comparsa di cardiopatie quali ipertensione, infarto, ictus o insufficienza cardiaca. Le donne con preeclampsia hanno un rischio più elevato di parto pretermine o di neonati con basso peso alla nascita e a forte rischio cardiovascolare con il progredire dell’età.
Nicola Miglino