Quale ruolo, per la nutraceutica, in caso di infezioni virali? Argomento di forte dibattito in questi due anni di pandemia e che ha indotto Alberto Martina, medico, ricercatore e docente a contratto in diversi master dedicati al tema dell’integrazione, a raccogliere le più recenti evidenze in “Infezioni virali e nutraceutica” (Ed. Minerva Medica; 25 €).

Le proteine ​​del siero di latte stanno incontrando l'interesse di molti ricercatori per le numerose proprietà biologiche intrinseche, partire da quelle antimicrobiche. Negli ultimi due anni, poi, si registra un gran fermento intorno alla lattoferrina, poiché studi in vitro ne hanno dimostrato un'importante attività antivirale anche contro Sars-CoV-2. Per fare il punto, abbiamo rivolto alcune domande a Giovanni Antonini, Professore Ordinario di Biologia molecolare all’Università Roma Tre, nonché presidente dell’Istituto nazionale biostrutture e biosistemi (Inbb), tra gli Autori di una recente review sull’argomento pubblicata sul Journal of functional food.

La vitamina D è efficace nel prevenire infezioni delle vie respiratorie ma solo a dosi giornaliere comprese tra 400 e 1.000 UI: oltre non produce benefici aggiuntivi. Queste le conclusioni di una metanalisi pubblicata nei giorni scorsi su The Lancet Diabetes & Endocrinology, condotta da un gruppo di studio internazionale che ha completato così un’analisi della letteratura già avviata nel 2017.

Nel pieno del dibattito sul ruolo che dieta e micronutrienti possono giocare nel contrastare le infezioni respiratorie di origine virale, a fare il punto ci ha pensato un gruppo di lavoro dell’Università di Parma attraverso un’analisi pubblicata su Nutrients.

Top
Questo sito utilizza i cookies, che consentono di ottimizzarne le prestazioni e di offrire una migliore esperienza all'utente. More details…