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Triptofano, utilità in caso di deficit serotoninergico

16 Dicembre 2020

L'aminoacido essenziale L-triptofano è l’unico precursore del neurotrasmettitore monoaminergico serotonina (5-idrossitriptamina, 5-Ht) e diversi studi hanno dimostrato come una sua supplementazione possa essere utile nel trattamento dei disturbi cerebrali da carenza di serotonina, mentre una carenza può far precipitare i sintomi associati a disturbi da deficit di serotonina.

Una diminuzione del triptofano plasmatico di circa il 70% è stata associata ad abbassamento dell'umore e compromissione cognitiva in modo più consistente nei soggetti guariti dalla depressione e negli individui geneticamente suscettibili. Rispetto ad altri aminoacidi, è presente in concentrazione molto bassa nell'organismo e un apporto giornaliero è fondamentale per soddisfare il fabbisogno, con un’assunzione raccomandata compresa tra 250 mg e 425 mg/die.

Poiché il triptofano è presente negli alimenti ricchi di proteine, si può presumere che un pasto ricco di tali macronutrienti ne ​​aumenterà la disponibilità al cervello. Tuttavia, poiché la maggior parte delle proteine ​​alimentari contiene poco triptofano rispetto ad altri aminoacidi neutri, l'ingestione di un pasto ricco di proteine ​​abbassa il rapporto tra triptofano/aminoacidi neutri in circolazione e il trasporto del triptofano al cervello è ridotto.

Al contrario, l'ingestione di un pasto ricco di carboidrati aumenta il rapporto, perché il rilascio di insulina indotto dai carboidrati facilita l'assorbimento di aminoacidi neutri diversi dal triptofano nella periferia. Uno dei disturbi più importanti legati alla diminuzione del funzionamento della 5-Ht è la depressione e, oltre ad aumentare l'efficacia degli antidepressivi come gli inibitori della monoamino ossidasi e gli antidepressivi triciclici, il triptofano sembra efficace come antidepressivo nei pazienti da lieve a moderatamente depressi.

Coerentemente con l'idea che possa migliorare il controllo sulle interazioni sociali, un lavoro del 2011 ha dimostrato che 1 g di aminoacido preso tre volte al giorno aumenta la coerenza del comportamento sociale nei soggetti con elevata irritabilità. Ciò suggerisce che gli individui con elevata propensione alla rabbia e/o problemi nel controllo del comportamento interpersonale potrebbero trarre beneficio dall'integrazione di triptofano.

L'integrazione sembra anche essere utile per i bambini maschi con una storia di aggressività fisica e difficoltà di regolazione del comportamento come l'Adhd. Sempre nel 2011, utilizzando una procedura in doppio cieco, sono stati messi a confronto due gruppi di ragazzi con storia di elevata aggressività fisica: un gruppo ha ricevuto una integrazione di 0,5 g/die di triptofano, mentre l'altro gruppo ha ricevuto un placebo. Tutti hanno quindi giocato una partita al computer, simulando una competizione con una persona fisica: i risultati hanno mostrato che, rispetto al gruppo placebo, i bambini con l’integrazione hanno mostrato un adattamento ottimale della risposta corrispondente al grado di provocazione.

Allo stesso modo, diversi decenni fa, nel 1986, uno studio aveva già mostrato che i genitori riportavano un miglioramento nel comportamento, con minore impulsività e maggiore concentrazione, dei loro figli con Adhd dopo una settimana di 100 mg/kg di triptofano al giorno.

Circa il 90% del triptofano viene metabolizzato tramite la via della chinurenina, il precursore di entrambi gli acidi chinurenici neuroprotettivi e del neurotossico acido chinolinico. Di recente, il metabolismo di triptofano-chinurenina sta suscitando un crescente interesse per lo studio dei disturbi neuropsichiatrici, dell'ansia e della depressione. I bassi rapporti plasmatici di acidi chinurenici neuroprotettivi/chinurenina sono associati a depressione e ansia. Inoltre, la disfunzione di questo metabolismo è stata coinvolta nella fisiopatologia dell'anoressia nervosa e durante la rialimentazione di questi pazienti i sintomi di ansia/depressione sembrano correlati sia al rapporto triptofano/amminoacidi totali che ai livelli plasmatici di serotonina.

Inoltre, i deficit indotti dalla restrizione alimentare della neurotrasmissione della serotonina sono stati collegati a maggiore suscettibilità ai disturbi dell'umore e ai sintomi neuropsichiatrici non solo nei pazienti con anoressia ma anche negli individui in sovrappeso.

In sintesi, il triptofano può essere utilizzato per alleviare disturbi psichiatrici e neurologici e comportamenti antisociali associati a livelli serotoninergici subottimali o disfunzionali, ma vale la pena ricordare che è stato dimostrato che la somministrazione di triptofano alla dose di 250 mg due volte al giorno ha accelerato la guarigione delle ulcere gastroduodenali nei pazienti trattati con omeprazolo.

Silvia Ambrogio

Bibliografia:

  • New therapeutic approaches to target gut-brain axis dysfunction during anorexia nervosa. Clinical nutrition experimental; December 2019Volume 28; Pages 33-41.
  • Tryptophan metabolic pathways and brain serotonergic activity: a comparative review. Front endocrinol (Lausanne). 2019 Apr 8;10:158.
  • Tryptophan supplementation and serotonin function: genetic variations in behavioural effects. Proc nutr soc. 2018 May;77(2):174-188. Review.
  • Improving therapeutics in anorexia nervosa with tryptophan. Life Sci. 2017 Jun 1;178:87-93.
  • Tryptophan supplementation modulates social behavior: a review. Neurosci biobehav rev. 2016 May;64:346-58. Review.
  • Melatonin or L-tryptophan accelerates healing of gastroduodenal ulcers in patients treated with omeprazole J. Pineal Res., 50 (2011), pp. 389-394

 

 

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