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Melatonina come coadiuvante nel trattamento dell'obesità

02 Settembre 2021

L'integrazione di melatonina, a una dose di 8 mg al giorno, può essere utile nell’ambito della cura dell’obesità poiché concorre a una riduzione significativa del peso corporeo. Questa la conclusione a cui giunge l’ultima metanalisi pubblicata questa estate, anche se la molecola ha al suo attivo una lunga storia di pubblicazioni che ne esplorano il potenziale nel trattamento dell'obesità e delle disregolazioni metaboliche intrinseche. 

Come ormone pineale, la melatonina è una molecola associata, in un modo o nell'altro, a tutti i sistemi fisiologici, con ruoli integrativi funzionali nell'attività del sistema nervoso centrale, nei cicli del sonno e della veglia, nel metabolismo energetico e nella termoregolazione.

Diversi studi sugli animali hanno fornito approfondimenti sui ruoli della melatonina sull'espansione del volume del tessuto adiposo bruno (Bat) e sulla capacità metabolica. Nell'uomo, recentemente è stato condotto un primo piccolo ma importante studio proof-of-concept: la somministrazione giornaliera di 3 mg di melatonina per tre mesi ha aumentato il volume di Bat nei quattro pazienti esaminati, persone che presentavano una carenza di ormone dovuta alla radioterapia o alla rimozione chirurgica della ghiandola pineale.  

In uno studio clinico randomizzato in doppio cieco del 2016, un gruppo di donne in post menopausa con diagnosi di osteopenia e trattate con melatonina (1 e 3 mg/die) per 12 mesi, ha mostrato un miglioramento della composizione corporea, misurata mediante Dexa (assorbimetria a raggi X a doppia energia), rispetto alle donne che hanno ricevuto placebo. Chi ha condotto lo studio ha anche riscontrato una riduzione del 6,9% della massa grassa, combinata con un aumento del 5,2% della massa magra nel gruppo che riceveva la melatonina. Va detto, però, che tale studio non ha riportato i modelli dietetici né i livelli di attività fisica dei partecipanti.

In un'indagine che associava l'integrazione di melatonina (10 mg/die 1 h prima di coricarsi) in combinazione con una dieta ipocalorica (1.000 - 1.200 kcal/die per le donne e 1.400 - 1.600 kcal/die per gli uomini) in pazienti adulti con obesità, l'intervento con la melatonina è stato in grado di aumentare ulteriormente la perdita di peso, da 113,6 a 105,9 kg, rispetto al gruppo che ha ricevuto il placebo (da 114,4 a 109,8 kg). Inoltre, i livelli di malondialdeide, un biomarcatore dello stress ossidativo, hanno subìto una maggiore riduzione nel gruppo melatonina, da 34,3 a 24,5 nmol/g Hb, rispetto al placebo, da 30,1 a 27,4 nmol/g Hb.  Dato interessante se si ricorda che lo stress ossidativo indotto dall'obesità è correlato a un maggior rischio di insulino-resistenza e aumento dell'accumulo di grasso addominale.

Valutando l’effetto sulla qualità del sonno in post menopausa, alcuni ricercatori hanno riscontrato una significativa riduzione dell'indice di massa corporea nelle donne normopeso e in sovrappeso in terapia combinata con integrazione di melatonina (5 mg/die per 24 settimane) e dieta bilanciata di 1.500 kcal/die. 

In un altro studio condotto su donne in sovrappeso in postmenopausa, l'integrazione di melatonina alla dose di 5 mg/die associata a fluoxetina 20 mg/die per 24 settimane ha determinato un miglioramento della qualità del sonno, oltre a una riduzione dell'appetito e del Bmi, da 30,9 a 26,3 kg/m². 

Nella metanalisi pubblicata nel 2017, che ha riguardato sette studi clinici e un totale di 244 partecipanti, la sola integrazione di melatonina si è rivelata inefficace nell'indurre la perdita di peso, ma ha mostrato un effetto positivo se combinata con altre strategie. Inoltre, diversi studi hanno dimostrato che l'integrazione non migliora la composizione corporea nelle donne obese, né nelle pazienti diabetiche, né nelle pazienti con sindrome metabolica, ma questi studi non hanno riportato dati sull'assunzione alimentare né sui livelli di attività fisica e sono notevolmente diversi nelle loro metodologie. Ecco perché, al momento, l'effettivo ruolo della melatonina come adiuvante per il trattamento dell'obesità è lungi dall'essere pienamente compreso.

Potrebbe essere possibile che l'integrazione sia un coadiuvante efficace nelle terapie per l'obesità nei soggetti che presentano inizialmente livelli più bassi di melatonina o sono in qualche modo non responsivi alla loro melatonina endogena.

Silvia Ambrogio

Bibliografia

  • Melatonin supplementation and anthropometric indicators of obesity: a systematic review and meta-analysis. Nutrition. 24 June 2021.
  • Melatonin supplementation in the management of obesity and obesity-associated disorders: a review of physiological mechanisms and clinical applications. Pharmacol Res, 163 (2021).
  • Melatonin increases brown adipose tissue volume and activity in patients with melatonin deficiency: a proof-of-concept study. Diabetes, 68 (5) (2019), pp. 947-952.
  • The effect of melatonin supplementation on the quality of sleep and weight status in postmenopausal women. Menopause Rev., 13 (6) (2014), p. 334.

 

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