Proteine sì e no: le raccomandazioni dei pediatri Sipps

18 Dicembre 2019

I bambini di età inferiore ai 3 anni non devono superare il 12% di apporto proteico giornaliero. Dai 3 anni in poi, è bene rimanere nell’intervallo di riferimento 12-18% sulle calorie giornaliere. Il pericolo di un consumo eccessivo può portare a complicanze a livello renale, sovrappeso/obesità e modifiche dell'appetito.

Queste le raccomandazioni della Sipps (Società italiana di pediatria preventiva e sociale) per un corretto consumo di proteine, diramate nell’ambito del progetto di educazione nutrizionale Nutripiatto, in collaborazione con Nestlé.

Sono 5 le categorie alimentari considerate fonte primaria di proteine: carne, uova, pesce, legumi, latte e derivati. La giusta ripartizione nell’arco di una settimana, per soddisfare i fabbisogni nutrizionali, dovrebbe prevedere, secondo la Sipps, 4 porzioni di legumi, 4 di pesce, 1 uovo, 1 porzione di carne rossa, 2 porzioni di carne bianca e 2 porzioni di formaggio.

 “È di estrema importanza prestare attenzione al nostro introito proteico e consumare una sola fonte primaria di proteine a ogni pasto, da scegliere, dunque, tra legumi, carne, pesce, uova o latte e derivati, ma mai combinandole nello stesso pasto”, sottolinea Giuseppe Di Mauro, presidente Sipps. “Troppo spesso si eccede nel consumo di proteine senza rendersene conto, come nel caso del panino con formaggio e prosciutto. Le proteine svolgono un ruolo di base nel mantenimento di un buono stato di salute pertanto, nel rispetto generale di sane abitudini alimentari, la costante attenzione alla frequenza di rotazione consigliata delle fonti proteiche, unitamente al consumo di porzioni equilibrate, è in grado di preservare e promuovere la salute dei nostri bambini.”

Le proteine, dopo l’acqua, costituiscono la parte maggiore dei tessuti per questo sono uno dei principali alimenti indispensabili nella dieta dell’uomo. Hanno una funzione prevalentemente plastica, garantendo sviluppo, conservazione e ripristino delle cellule e, in misura minore, energetica. In particolare, i fabbisogni proteici di bambini e adolescenti, tra 1 e 17 anni, sono calcolati per soddisfare le richieste necessarie per la crescita e per il mantenimento di una massa proteica in progressivo aumento.

“Le proteine non sono tutte uguali”, conclude Leo Venturelli, responsabile comunicazione Sipps. “Quelle di origine animale si definiscono complete, in quanto una singola porzione dell'alimento che le veicola è in grado di soddisfare pienamente il fabbisogno dell'organismo in termini proteici. Al contrario, le proteine derivanti da fonti vegetali quali i legumi si definiscono incomplete. In tal caso, una singola porzione non copre i fabbisogni proteici dell'organismo; per raggiungerli, è necessario consumare insieme un'altra fonte alimentare. Il classico consumo di pasta e fagioli è l'esempio principe di questo concetto: combinando le proteine dei legumi con i cereali la qualità proteica viene migliorata per via di una reciproca integrazione, permettendo di raggiungere il fabbisogno proteico ideale”.

 

 

 

 

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