I cardiologi insegnano che il caffè filtrato è migliore per il cuore

05 Maggio 2020

È stato di recente pubblicato uno studio che ha esaminato le relazioni tra i metodi di preparazione del caffè e i rischi di infarto e morte che ha concluso che la bevanda filtrata è la più sicura.

“Il nostro studio”, commentano gli autori, “fornisce prove forti e convincenti di un legame tra metodi di preparazione del caffè, attacchi di cuore e longevità. Il caffè non filtrato contiene sostanze che aumentano il colesterolo nel sangue mentre l'uso di un filtro li rimuove e rende meno probabili infarto e morte prematura”.

Il caffè è una delle bevande più popolari in tutto il mondo e lo stimolante più utilizzato. Circa 30 anni fa si è scoperto che bere caffè ha una relazione con un aumento del colesterolo totale e del colesterolo Ldl, al punto che probabilmente potrebbe avere conseguenze dannose per la salute del cuore. Gli esperimenti hanno identificato le sostanze “colpevoli" presenti nel caffè e hanno scoperto che potevano essere rimosse usando un filtro. Una tazza di caffè non filtrato contiene circa 30 volte la concentrazione delle sostanze che aumentano i lipidi rispetto al caffè filtrato.

Gli autori si sono chiesti se questo effetto sul colesterolo potrebbe favorire ulteriori attacchi cardiaci e morte. Non potendo, per motivi etici, condurre uno studio randomizzando le persone a bere caffè o ad astenersi dal consumo della bevanda è stato avviato uno studio di popolazione valutando i risultati diversi decenni dopo.

Nel periodo compreso tra il 1985 e il 2003, lo studio ha registrato un campione rappresentativo della popolazione norvegese: 508.747 uomini e donne in buona salute, di età compresa tra 20 e 79 anni. I partecipanti hanno completato un questionario sulla quantità e il tipo di caffè consumato. Sono stati anche raccolti dati su variabili che potrebbero influenzare sia il consumo di caffè sia le malattie cardiache, includendo questi dati nell’analisi (fumo, educazione, attività fisica, altezza, peso, pressione arteriosa e colesterolo).

I partecipanti sono stati seguiti per un periodo medio di 20 anni, nel corso del quale sono stati registrati 46.341 decessi, di cui 12.621 dovuti a malattie cardiovascolari. Dei decessi cardiovascolari, 6.202 sono stati causati da un infarto.

Nel complesso, bere il caffè non è risultata essere un'abitudine pericolosa, soprattutto se il consumo era orientato a caffè filtrato: rispetto al non consumo l’assunzione di caffè filtrato era collegato con un rischio ridotto di morte del 15% per qualsiasi causa. In relazione alla morte per malattie cardiovascolari, la bevanda filtrata era associata a una riduzione del rischio di morte del 12% negli uomini e ad un rischio di morte nelle donne inferiore del 20% rispetto a nessun consumo. La mortalità più bassa è stata registrata tra i consumatori da 1 a 4 tazze di caffè filtrato al giorno.

Gli autori precisano che si tratta di dati di uno studio osservazionale. Tuttavia, sembra lecito suggerire ai soggetti che hanno livelli di colesterolo fuori range di moderare o evitare il consumo di caffè non filtrato, incluso quello preparato con la caffettiera, raccomandazione che non sarebbe così restrittiva per chi ha colesterolemia nella norma. Sempre valido però il consiglio di prediligere il consumo della bevanda filtrata.

Elisabetta Torretta

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