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Azione dell’inulina su metabolismo e omeostasi

24 Giugno 2020

Sia negli studi epidemiologici che in quelli randomizzati e controllati, l'assunzione di fibre alimentari è associata a un rischio ridotto di diabete di tipo 2 e al miglioramento della salute metabolica. Questi effetti positivi sono stati osservati con una serie di integratori alimentari a base di fibre, tra cui spicca l’inulina.

Già uno studio del 2003 aveva evidenziato come l'aggiunta di inulina (10 g/die) in un alimento lipidico dia risultati positivi sui lipidi plasmatici umani abbassando la lipogenesi nel sangue e le concentrazioni plasmatiche di triacilglicerolo, mentre un’altra ricerca, condotta nello stesso anno, ha dato risultati solo sulla riduzione dei trigliceridi, con una moderata riduzione del colesterolo Ldl.

Studi su animali hanno poi dimostrato che l'inulina influenza il metabolismo lipidico principalmente abbassando la trigliceridemia e diminuisce leggermente la colesterolemia.

Nell'uomo, però, il meccanismo secondo cui l'inulina influenza il metabolismo lipidico è ancora in discussione.

Gli acidi grassi a catena corta (Scfa), derivati ​​dalla fermentazione della fibra alimentare da parte del microbiota intestinale, hanno dimostrato di migliorare la sensibilità all'insulina dell'ospite.

L'integrazione dietetica con 20 g/die di estere inulina-propionato (Ipe) o di inulina ad alta fermentazione per 42 giorni ha migliorato la sensibilità all'insulina rispetto alla cellulosa a bassa fermentazione negli adulti con sovrappeso e obesità. Non ci sono state differenze tra l’estere e l'inulina.

Non solo: l'insulina a digiuno dopo ciascun periodo di integrazione è risultata associata a diversi profili del metaboloma plasmatico. Si è osservata un'associazione positiva tra N-acetil glicoproteine plasmatiche e insulina a digiuno a seguito della supplementazione di cellulosa, che non è stata trovata dopo inulina o integrazione di Ipe. La tirosina, positivamente, e la glicina, negativamente, erano associate all'insulina a digiuno solo dopo l'integrazione di inulina.

La supplementazione di Ipe ha causato cambiamenti nelle popolazioni batteriche intestinali rispetto alla cellulosa solo a livello di specie. L'integrazione di inulina ha modificato la composizione batterica intestinale sia a livello di classe che di ordine, relativamente alla cellulosa, e ha promosso un effetto bifidogenico.

Nel complesso questi dati sembrano dire che le strategie che promuovono la produzione di propionato colico possono rappresentare una strada mirata per migliorare l'omeostasi del glucosio nei singoli pazienti, a seconda dei meccanismi sottostanti che contribuiscono al disturbo metabolico.

Inoltre, uno studio ha valutato l'effetto di 30 g/die di inulina assunta durante un programma di perdita di peso di 9 settimane e un periodo di mantenimento del peso di 9 settimane e ha dimostrato che può avere un duplice effetto sul rischio di diabete: promuove il calo ponderale e riduce i lipidi intraepatocellulari e intramiocellulari nelle persone con pre-diabete, indipendentemente dalla perdita di peso.

Altro effetto dell’assunzione di inulina: promuove l’assorbimento di minerali importanti. Sono state proposte molte teorie sul perché ciò accada, ma la più probabile sembra la riduzione del pH intestinale: la fermentazione colica dell'inulina produce acidi grassi a catena corta o ulteriori acidi organici che si traducono in una riduzione del pH dell'intestino crasso. 

Infatti, il basso pH aumenta la biodisponibilità del calcio e con il sistema di scambio ionico esiste la possibilità che gli acidi grassi a catena corta influenzino l'assorbimento del calcio. Inoltre, modificando l'azione del recettore della vitamina D e aumentando la calbindina D9K,  l’inulina e l'oligofruttosio possono modificare il trasporto trans-cellulare di calcio attivo. 

Un altro modo per aumentare l'incorporazione di minerali è l'amplificazione della resa del butirrato o della poliammina attraverso la quale l'inulina e l'oligofruttosio possono accidentalmente stimolare la crescita cellulare e aumentare la regione di assorbimento intestinale.

La combinazione di oligo-fruttosio e inulina è stata somministrata a ragazze adolescenti per 3 settimane e l'assorbimento del calcio è cresciuto del 18%; ulteriori studi sulle ragazze hanno mostrato un maggiore assorbimento di calcio con una dieta stata integrata con inulina a 8 g/die.

Gli effetti benefici dell'inulina non sono evidenti solo negli adolescenti, ma anche nelle donne in postmenopausa e negli uomini adulti, anche se gli studi in questo caso sono pochi. Sia gli studi che i dati sull'uomo convalidano la supposizione che i risultati vantaggiosi dei fruttani del tipo inulina mirano non solo all'assorbimento dei minerali, ma anche a un ruolo aggiuntivo nel rafforzamento osseo, in particolare la densità osseala mineralizzazione ossea, la crescita e il riassorbimento osseo, ovvero il turnover osseo.

Silvia Ambrogio

Bibliografia

  • A randomized controlled trial: the effect of inulin on weight management and ectopic fat in subjects with prediabetes. Nutrition & Metabolism. 2015;12(1):p. 36.
  • Dietary supplementation with inulin-propionate ester or inulin improves insulin sensitivity in adults with overweight and obesity with distinct effects on the gut microbiota, plasma metabolome and systemic inflammatory responses: a randomised cross-over trial. Gut. 2019 Aug;68(8):1430-1438.
  • Inulin: properties, health benefits and food applications. Carbohydrate Polymers. Volume 14720 August 2016

 

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