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Sulforafano e germogli di broccoli, gli alleati anti-cancro

03 Settembre 2019

Gli alimenti contenenti sostanze fitochimiche bioattive rappresentano oggi una risorsa efficace, sicura, tollerabile, pratica e poco costosa, in chiave sia di prevenzione sia di terapia nutrizionale. Ne è un valido esempio il sulforafano, un isotiocianato presente in natura prodotto da verdure crucifere come i broccoli noncé promettente agente chemiopreventivo con all’attivo studi nei tumori a seno, prostata, colon e derma, oltre che nella carcinogenesi polmonare, gastrica e vescicale.

Questa molecola ha anche dimostrato un ruolo interessante nelle malattie cardiovascolari, neurodegenerative e nel diabete.

Il sulforafano colpisce più bersagli nelle cellule. Responsabile del suo più grande potenziale clinico è l'attivazione della via di segnalazione Nrf2, un fattore di trascrizione considerato il regolatore principale della risposta allo stress ambientale.

Oltre ad attivare questa via, il sulforafano è responsabile della modulazione di alcuni importanti enzimi del citocromo P450 coinvolti nel metabolismo xenobiotico ed è un induttore enzimatico di Fase II agendo su NadPh: NQO1 (chinone reduttasi) e sulla famiglia delle glutatione-S-transferasi, entrambe necessarie per la disintossicazione degli steroidi e l'onnipresente tossina ambientale benzo (a) pirene.

Gli studi preclinici si sono concentrati direttamente sul sulforafano, mentre quelli clinici si sono basati su preparati di germogli di broccoli ricchi di sulforafano o del suo precursore, la glucorapanina.

Prove abbondanti indicano che la il sulforafano, lipofilo e dal basso peso molecolare, viene rapidamente assorbito, raggiunge un’alta biodisponibilità con il picco nel plasma già un’ora dopo l'ingestione, si distribuisce in diversi organi ed è metabolizzato ed escreto nelle urine, principalmente come coniugato N-acetilcisteina (Nac).

Altre note importanti: a pH elevato o neutro, gli isotiocianati come il sulforafano sono i prodotti primari dell'idrolisi del glucosinolato, di cui sono particolarmente ricchi i germogli di broccolo (75% del totale), mentre a pH acido o in presenza di Fe2+ è favorita la produzione di un nitrile, meno bioattivo.

Anche la microflora del colon gioca un ruolo chiave: Bifidobacterium, Lactobacillus e Bacteroides sono stati segnalati per possedere attività simili a quella della mirosinasi, l'enzima coinvolto nella idrolisi dei glucosinolati.

Una serie di studi è stata intrapresa a Qidong, in Cina, una regione nota come "hot-spot" per il carcinoma epatocellulare, per capire se il sulforafano, sotto forma di estratti di germogli di broccoli, e per ora sembra che, nel complesso, la molecola possa modulare metabolismo e la disposizione degli agenti cancerogeni ambientali.

Purtroppo, i tentativi commerciali di produrre integratori a base di sulforafano hanno prodotto principalmente forme con poca o nessuna bioattività, in genere estratti di semi o germogli di broccolo. L'integratore ideale dovrebbe conservare sia il precursore glucorapanina, sia l’enzima mirosinasi e dovrebbe quindi essere costituito dall'ingrediente intero, il germoglio di broccolo, senza che sia stata rimossa l'acqua.

Il sulforafano è significativamente più biodisponibile rispetto ai polifenoli come la curcumina, il resveratrolo e la silimarina, ed è anche significativamente più efficace nell' indurre NQO1, ma i risultati comparativi mettono in discussione l'efficacia clinica di molti degli integratori disponibili di questo fitochimico.

Silvia Ambrogio

 

Bibliografia di riferimento

Russo M et A. Crit Rev Food Sci Nutr. 2018 May 24;58(8):1391-1405.

Yang L et A. Semin Oncol. 2016 Feb;43(1):146-153.

Leone A et Al. Oncotarget. 2017 May 23;8(21):35412-35424.

Tortorella SM et Al. Antioxid Redox Signal. 2015 Jun 1;22(16):1382-424

 

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