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L’azione dell’echinacea sulle vie respiratorie

18 Marzo 2020

Gli integratori di echinacea, contenenti una sola o tutte e tre le specie riconosciute per il loro valore medicinale (angustifolia, pallida e purpurea) sono comunemente usati per prevenire e curare l'infezione del tratto respiratorio superiore. Nonostante il suo uso diffuso, la sicurezza e l'efficacia dell'echinacea sono ancora dibattute in letteratura con recensioni e metanalisi che hanno dato adito a conclusioni diverse.

La metanalisi del 2006 pubblicata su Clinical therapeutics si è concentrata sull'echinacea nella prevenzione dell'infezione indotta da rinovirus ed è giunta alla conclusione che estratti standardizzati di echinacea sono efficaci nella prevenzione dei sintomi del raffreddore comune. Stessa conclusione per una revisione dell’anno dopo pubblicata su The Lancet infectious disease, sempre nella prevenzione e nel trattamento del raffreddore comune.

Una Cochraine del 2014, aggiornamento della pubblicazione del 2006 e del 2000, ha valutato se l'assunzione di preparati a base di echinacea dopo l'insorgenza dei sintomi del raffreddore ne riducesse la durata, rispetto al placebo. Per gli autori, anche se sembra possibile che alcuni prodotti siano più efficaci del placebo, l'evidenza complessiva è debole

In generale, studi sull'echinacea per prevenire i raffreddori non hanno messo in luce riduzioni statisticamente significative nell'insorgenza della malattia. Tuttavia, quasi tutti gli studi di prevenzione hanno mostrato piccoli effetti preventivi. 

Nel 2015 Jama ha concluso che le prove a supporto della profilassi con integratori di echinacea non mostrano alcuna associazione con la prevenzione del raffreddore comune, ma la metanalisi esplorativa suggerisce una modesta riduzione dell'incidenza e nessun effetto sul trattamento.

 Una nuova revisione sistematica del 2019 ha valutato le prove attuali derivanti da studi randomizzati in doppio cieco controllati con placebo per la sicurezza e l'efficacia nella prevenzione e nel trattamento di questo tipo di infezioni, concludendo che l'echinacea potrebbe avere un effetto preventivo sull'incidenza delle infezioni del tratto respiratorio superiore ma è ancora discutibile se questa azione sia clinicamente significativa: mancano prove di un effetto sulla durata delle infezioni, mentre nessun rischio è evidente, almeno a breve termine. 

Parallelamente numerosi studi in vitro e in vivo sono stati condotti nel tentativo di convalidare gli usi tradizionali degli estratti di echinacea: parti aeree e radici di E. purpurea mostrano una forte attività antivirale, poiché hanno un effetto virucida contro il virus dell'influenza, il virus dell'herpes simplex e i coronavirus, mentre sono molto meno efficaci contro i virus intracellulari.

Le particelle virali situate nei fluidi extracellulari sembravano quindi vulnerabili e l’estratto può agire all'inizio dell'infezione e durante la trasmissione del virus dalle cellule infette.

Qualsiasi composto o estratto che inibisca o inverta l'aumento di IL-6/8 può essere considerato un potenziale agente antinfiammatorio e tutte le porzioni dell’E. purpurea mostrano questo effetto.

Gli studi rendono però evidente che l'echinacea non agisce esattamente come un "immunostimolante" o "potenziatore del sistema immunitario", ma più probabilmente ha un'azione immunomodulatoria, piuttosto che un effetto immunostimolante generalizzato, anche se gli esatti meccanismi di azione non sono chiari. 

Quattro classi di composti contribuiscono all'attività immunomodulatoria: alchamidi, glicoproteine, polisaccaridi e derivati ​​dell'acido caffeico (Cad). I composti fenolici comprendono acido caffeico, ciclico, caftarico e clorogenico, nonché cinarina ed echinacoside, e si trovano in diverse concentrazioni nelle radici di E. angustifolia ed E. purpurea ma anche nelle parti aeree di E. purpurea. 

Le alchamidi sono componenti caratteristici delle radici di E. angustifolia, ma si trovano anche nelle radici e nelle parti aeree di E. purpurea. Gli effetti farmacologici associati ai componenti di echinacea possono derivare da interazioni indipendenti o sinergiche con componenti singoli o multipli ed è per questo che è l’intero estratto ad aver dimostrato l'attivazione di macrofagi e cellule natural killer, oltre a una serie di effetti aggiuntivi sui meccanismi immunitari adattativi e innati.

Va detto che però la maggior parte dei consumatori e dei professionisti non è consapevole del fatto che i prodotti disponibili sul mercato con il termine echinacea differiscono sensibilmente nella loro composizione per specie e parti della pianta (erba, radice o entrambi), metodi di produzione (essiccazione, estrazione alcolica o estrazione del succo dalle piante fresche), e talvolta anche per la presenza di altre erbe.

 Silvia Ambrogio

 

Bibliografia

Echinacea for the prevention and treatment of upper respiratory tract infections: A systematic review and meta-analysis. Complementary therapies in medicine; Vol. 44; June 2019; Pages 18-26

Immunomodulators inspired by nature: a review on curcumin and echinacea. molecules. 2018 Nov; 23(11): 2778.

Echinacea for preventing and treating the common cold. Cochrane database Syst Rev. 2014 Feb 20;(2):CD000530.

Echinacea for preventing and treating the common cold. Jama. 2015 Feb 10; 313(6): 618–619

Echinacea in the prevention of induced rhinovirus colds: a meta-analysis. Clin ther, 28 (2006), pp. 174-183

Evaluation of echinacea for the prevention and treatment of the common cold: a meta-analysis. Lancet infect dis, 7 (2007), pp. 473-480

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