Il ruolo della glutammina nella malattia critica rimane controverso, ma promettente: il tasso di complicanze infettive sembra infatti inferiore con la somministrazione di questo aminoacido, così come è limitata la degenza ospedaliera, soprattutto nei pazienti chirurgici. Questo ciò che emerge da una review appena pubblicata su Nutrition, ma la storia dell’utilizzo di questa strategia integrativa è travagliata.

Da anni la ricerca clinica si interroga sulla possibilità di ampliare il trattamento terapeutico con l’integrazione di nutrienti per i pazienti con disfunzione della barriera della mucosa intestinale, come in caso di Mici (Malattie infiammatorie croniche dell’intestino), celiachia, sensibilità al glutine non celiaca, sindrome dell'intestino irritabile e dispepsia funzionale.

La glutammina è l'amminoacido più abbondante e versatile dell’organismo. E' classificata come un amminoacido neutro, mentre, nutrizionalmente, come un amminoacido non essenziale di tipo proteinogenico ​​e rappresenta il 5-6% degli amminoacidi legati.

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