Sono stati recentemente pubblicati sulla rivista internazionale Foods i risultati di un nuovo studio condotto da alcuni ricercatori del gruppo di lavoro “Sinu Giovani” nell’ambito del progetto Food labelling of italian products (Flip), che da anni valuta la qualità nutrizionale dei prodotti confezionati maggiormente presenti sul mercato italiano. Obiettivo dei ricercatori, questa volta, indagare se i cereali da colazione presenti negli scaffali dei supermercati con claim nutrizionali avessero effettivamente una composizione nutrizionale migliore di quelli senza indicazioni.

Occhio alle etichette su biscotti e merendine preconfezionati: non sempre le dichiarazioni sono marker di qualità nutrizionale. Queste le conclusioni di uno studio recentemente apparso su Public health nutrition, condotto dal Gruppo di lavoro giovani della Società italiana di nutrizione umana (Sinu), all’interno del più vasto progetto Flip (Food labelling of italian products) volto a valutare la qualità nutrizionale delle varie categorie di prodotti alimentari preconfezionati venduti sul mercato italiano. Ce ne parla Margherita Dall’Asta, ricercatrice presso il dipartimento di Scienze animali, della nutrizione e degli alimenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e tra gli Autori dello studio.

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I prodotti confezionati biologici non presentano, a parte qualche eccezione, un miglior profilo nutrizionale rispetto a quelli convenzionali. Queste le conclusioni di una ricerca appena pubblicata su Nutrients condotta da un gruppo di scienziati italiani all’interno del progetto Flip (Food Labeling of Italian Products) che da anni si adopera per valutare la qualità nutrizionale dei prodotti confezionati maggiormente presenti sul mercato italiano.

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