Il riso lavorato, da sempre viene ritenuto un alimento ad alto indice glicemico, da consumare raramente e con cautela da parte dei diabetici. Due nuove ricerche, però, volute da Ente nazionale Risi, svolte da Università di Pavia e Politecnico di Torino, sono destinate a cambiare questo paradigma.
Popolazioni della Cina, della Corea e del Giappone che per prime, più di diecimila anni fa, hanno iniziato a utilizzare stabilmente il riso come risorsa nutritiva hanno evoluto adattamenti metabolici che oggi le proteggono dagli effetti nocivi dell’occidentalizzazione delle loro abitudini alimentari. A proporre la tesi uno studio internazionale coordinato da ricercatori dell’Università di Bologna e pubblicato sulla rivista Evolutionary Applications, che ha analizzato e messo a confronto il genoma di oltre duemila individui appartenenti a 124 popolazioni est-asiatiche e sud-asiatiche.