“In un’analisi condotta da Iqvia per Pharmacy Scanner si evidenzia l’impatto dell’emergenza Covid19 con riferimento alle vendite in farmacia dei prodotti senza ricetta”, si legge nella nota Federsalus. “In particolare, nei sette giorni che vanno dal 2 all’8 marzo, l’intero comparto della libera vendita totalizza un fatturato pari a poco meno di 231 milioni di euro e volumi per circa 21,7 milioni di pezzi, con un incremento a doppia cifra, rispetto alla stessa settimana del 2019, +12% nei valori e +15% nelle confezioni. Quello degli Otc e integratori è il segmento che più sostiene la crescita delle vendite in farmacia: nella decima settimana dall’inizio dell’anno, il segmento conta sei milioni di confezioni vendute e un fatturato di oltre 91 milioni di euro, +18 e +17% rispettivamente sullo stesso periodo del 2019. Vitamine e polivitaminici, all’interno del segmento degli integratori, registrano una crescita significativa nella settimana 2-8 marzo”.
Le categorie di integratori di cui si evidenzia il boom nello studio di Iqvia secondo Federsalus non esauriscono chiaramente l’ampio spettro delle categorie del mercato degli integratori in Italia. Da qui la necessità di un’indagine ad hoc.
“L’Associazione”, conclude il comunicato, “sta seguendo l’evoluzione della situazione e le misure messe in campo dal governo per il sostegno dell’economia e ha evidenziato alle istituzioni che gli integratori alimentari, gli alimenti a fini medici speciali e i dispositivi medici a uso orale sono presidi della salute per il cittadino, sono venduti prevalentemente in farmacia dietro consiglio del medico o del farmacista e che una restrizione alla loro produzione e distribuzione priverebbe i consumatori in un periodo particolarmente critico di un utile sostegno alla loro salute e benessere e, in alcuni casi, priverebbe i pazienti di un indispensabile supporto alle terapie”.