Diarrea da antibiotici, associazione di probiotici utile nei bambini

20 Novembre 2019

Prevenire la diarrea da antibiotici nei più piccoli utilizzando probiotici. Non è certo una novità, ma la comunità scientifica da tempo si interroga su quali siano i ceppi più indicati, tanto che, di recente, il Working group on probiotics and prebiotics dell’European society for paediatric gastroenterology hepatology and nutrition (Espghan) ha pubblicato un documento che fornisce alcune indicazioni in merito.

Alla luce di tali evidenze un gruppo ricerca italiano ha pensato di condurre una survey a livello nazionale, grazie alla collaborazione dei pediatri di famiglia, allo scopo di valutare se l’assunzione della formulazione probiotica a base di Lactobacillus reuteri LRE02 e di Lactobacillus rhamnosus, insieme alla terapia antibiotica, sia in grado di prevenire o meno gli eventi diarroici nella popolazione pediatrica.

Il board scientifico che ha coordinato il lavoro era composto da Mariella Baldassarre, docente di Pediatria all’Università A. Moro di Bari, Antonio Chiaretti, responsabile Uo di Pediatria d’urgenza e pronto soccorso pediatrico del Policlinico Gemelli di Roma, Salvatore Cucchiara, direttore dell’Uoc di gastroenterologia ed endoscopia digestiva all’Ospedale Umberto I di Roma e Lorenzo Drago, docente di Microbiologia clinica all’Università degli studi di Milano, cui abbiamo rivolto alcune domande di approfondimento.

Prof. Drago, innanzitutto qual è l’incidenza della diarrea nei bambini in corso di terapia antibiotica?

È una condizione molto comune in età pediatrica. Si stima che un bambino ogni 3-5 sviluppi diarrea a pochi giorni di distanza dall’inizio del trattamento antibiotico, con una probabilità elevata di interruzione della terapia e rischio conseguente di recidive. Sappiamo, dalla letteratura scientifica, che ci sono alcuni probiotici in grado di ritardare l’effetto diarroico, ma non abbiamo dati su effetti profilattici.

Che tipo di analisi avete impostato?

Al momento abbiamo dato vita a un’analisi nazionale di sorveglianza che ha coinvolto un centinaio di pediatri. Sono stati arruolati 8.400 bambini, con un’età media di circa 24 mesi, in terapia antibiotica, suddivisi in due gruppi: al primo sono stati somministrati, insieme all’antibiotico, i due ceppi probiotici. Il secondo è stato trattato esclusivamente con antibiotici.

Come venivano raccolti i dati?

Ogni pediatra doveva compilare on line un questionario di una quindicina di domande che registravano diversi parametri tra cui età, sesso, tipologia di infezione e di antibiotico assunto, effetti collaterali.

Conclusioni?

Il risultato è molto significativo in quanto il numero di eventi diarroici nei bambini in trattamento con antibiotici si riduce quasi del 50% grazie all’assunzione contemporanea dell’associazione di probiotici. Si tratta di dati preliminari, in quanto la survey si concluderà a dicembre e si prevede di arruolare fino a 15.000 bambini su tutto il territorio nazionale.

Una volta terminata la survey avete in progetto altri studi?

Certamente. Visti i risultati, con le cliniche di Roma e Bari e, speriamo, altre che si aggiungeranno,  avvieremo uno studio clinico randomizzato volto a capire perché i bambini trattati con il probiotico non hanno più diarrea, verificando, attraverso campioni fecali, i cambiamenti del microbiota intestinale correlandolo con la tipologia di antibiotico assunta piuttosto che con altre caratteristiche individuali.

I ceppi di probiotici da voi utilizzati sono i più promettenti in questo ambito?

Da quello che vediamo sì. È sempre bene, però, ribadire un concetto quando si parla di probiotici, ovvero che l’attività di ciascuno è prettamente ceppo specifica e che quanto evidenziato per esempio nell’intestino, potrebbe non verificarsi altrove. Ognuno ha un ruolo e interagisce diversamente con l’ambiente circostante. (Nm)

 

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