L'uso clinico dei nutraceutici nella prevenzione e nella gestione delle malattie cardiovascolari raccontato attraverso la medicina basata sulle evidenze. Questo il tema di un’opera unica nel suo genere come Nutraceuticals and cardiovascular disease: an evidence-based approach for clinical practice (A.Cicero, M.Rizzo, 330 pp., 135 €, Springer international publishing), un volume che per la prima volta focalizza l’attenzione sul ruolo che la nutraceutica può svolgere in ambito cardiovascolare, fornendo a supporto tutte le prove necessarie.
La terapia con aminoacidi per le malattie cardiovascolari rappresenta un’area promettente di indagine e applicazione clinica e la maggior parte della ricerca si è concentrata negli anni passati sul ruolo dell’L-arginina nel promuovere la produzione di ossido nitrico gassoso da parte dell'enzima No sintasi.
Da poco, però, studi in evoluzione hanno messo in relazione una diminuzione della biodisponibilità della L-glutammina e un aumento della glutaminolisi con lo sviluppo di malattie cardiovascolari, dando il via alla comprensione del ruolo di questo aminoacido nella fisiologia e patologia cardiovascolare.
Le nuove linee guida Esc-Eas (European society of cardiology ed European atherosclerosis society) per la prevenzione e il trattamento delle dislipidemie appena pubblicate sull’European heart journal contengono un interessante corredo di indicazioni supplementari sul ruolo che la dieta può esercitare nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.