BacteriArt: premiati a Milano i vincitori della seconda edizione

04 Ottobre 2022

Seconda edizione per “BacteriArt, from invisible to visible”, progetto promosso da Naba, Nuova accademia di belle arti e Yakult Italia con l’obiettivo di coniugare arte e scienza nel segno di quell’immensa popolazione che abita il nostro intestino che va sotto il nome di microbiota.

Arte probiotica, come denominata da Marco Scotini, Naba visual arts department head, finalizzata a rendere tangibile, attraverso l’interpretazione delle arti visive, l’incredibile ecosistema invisibile di quello che viene definito “secondo cervello”. Chiamati a esprimere il proprio talento, gli studenti del triennio in pittura e arti visive e del biennio specialistico in arti visive e studi curatoriali delle sedi di Milano e Roma. Le opere, frutto del lavoro durato l’intero anno accademico 2021/22, sono state valutate e premiate in occasione dell’evento BacteriArt day tenutosi nei giorni scorsi a Milano.

A risultare vincitrice del “Premio BacteriArt” è stata l’opera “Vibes” di Chiara Nicoletti, un’installazione sonora e interattiva che si articola in una performance durante la quale il pubblico diventa non solamente spettatore attivo, ma anche partecipe di un incontro vivo tra la microbiologia, il corpo e il suono.

 

Fig.1 "Vibes”, Chiara Nicoletti

Al primo premio si sono aggiunte anche le due menzioni speciali: “Dott. Shirota”, per l’accurato approfondimento scientifico nella progettazione dell’opera, è stato assegnato a Tanvi Shaha con “Inconspicuous Interaction”, caratterizzata dal suo vivo interesse per la percezione di visibilità, esperienze ed emozioni viste attraverso forme e spazi con un forte legame con le istanze dell'ambiente circostante, lavorando con diversi media, come installazioni, sculture, dipinti e collage.

Fig.2 "Inconspicuous Interaction", Tanvi Shaha 

“Nuove Visioni” è stato, invece, consegnato a Camilla Gurgone con “My gut (brain) feelings on-a-chip” per aver interpretato in modo più inaspettato il tema assegnato: la ricerca per la realizzazione di questa opera è iniziata dalla scoperta degli “organs-on-a-chip”: cellule, tessuti miniaturizzati e coltivati in chip in vitro per simulare i meccanismi e la fisiologia di organi umani.

Fig.3 “My gut (brain) feelings on-a-chip”, Camilla Gurgone 

Gli studenti sono stati premiati da Yakult Italia con un riconoscimento economico, con il quale l’azienda intende sostenere il loro percorso artistico e professionale.

“Sono molto soddisfatto dei risultati emersi da questa seconda edizione che mettono in risalto le relazioni dinamiche tra i batteri che prendono vita nel nostro corpo, qualcosa che ci appartiene perché è dentro di noi e viene portato fuori e reso visibile attraverso l’arte e le singole performance facendo emergere un campo esplorativo delle relazioni umane e sociali” commenta Marco Scotini.

Così Arianna Rolandi, direttrice Science and corporate communication di Yakult Italia. “La peculiarità di Yakult è quella di essere un’azienda fortemente ancorata alla ricerca scientifica e profondamente permeata dalle sue radici culturali giapponesi. Lavorare per una società più sana non è quindi solo una missione, ma la bussola che orienta la scelta dei nostri partner e dei progetti educazionali che sosteniamo per avvicinare la scienza e, in particolare, la microbiologia, al maggior numero di persone, abbattendone così le tradizionali barriere. In fondo, parliamo di ecosistemi biologici per parlare di noi esseri umani e della nostra complessa convivenza nelle società e nell’ambiente. Ma cosa c’è di più appropriato dell’arte per rendere visibile l’invisibile? E cosa di più “curativo” dell’arte per il nostro benessere psico-fisico? Gli studenti-artisti di Naba hanno saputo cogliere tutti questi stimoli, trasformandoli in emozionanti opere d’arte grazie al metodo, alla competenza e alla creatività. Le stesse qualità richieste ai nostri ricercatori e scienziati”. (n.m.)

 

 

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