-->

Proteine animali o vegetali? Botta e risposta tra esperti sul New England journal of medicine

07 Ottobre 2024

Confronto acceso tra esperti, sulle colonne del New England journal of medicine, in merito al valore nutrizionale proteico degli alimenti a base vegetale. Tutto nasce da una review, pubblicata ad aprile sulla medesima rivista, in cui gli Autori, Steven B. Heymsfield, del Pennington Biomedical Research Center di Los Angeles e Sue A. Shapses, della Rutgers University di New Brunswick, nel New Jersey, nel dare indicazioni su energia e macronutrienti durante l'arco della vita, segnalavano alcune limitazioni nell’apporto di aminoacidi essenziali con una dieta a base vegetale.

Da qui, la lettera di osservazioni da parte di  Neal D. Barnard, della George Washington University school of medicine and health sciences, che sottolinea come, nella loro review, Heymsfield e Shapses sbaglino nell’affermare che “le proteine ​​vegetali sono solitamente carenti di uno o più amminoacidi essenziali”.  Anche se il consumo di una varietà di alimenti vegetali garantisce una migliore nutrizione complessiva, tutte le piante contengono tutti gli aminoacidi indispensabili”.

E prosegue: “Heymsfield e Shapses, inoltre, suggeriscono, che le persone che seguono una dieta a base vegetale dovrebbero prestare particolare attenzione a vitamine B12 e D, calcio, ferro, zinco e iodio. Lo stesso consiglio, però, vale per tutti, indipendentemente dalla dieta. Un basso livello di vitamina B12 è comune nelle persone di età superiore ai 50 anni, in particolare tra chi assume metformina o antiacidi e l’assunzione di vitamina D, calcio e iodio è spesso bassa nella popolazione generale. L’assunzione di ferro, poi, merita particolare attenzione, sia per il consumo eccessivo che per l’opposto. Un ampio studio epidemiologico ha dimostrato che chi aderisce a diete a base vegetale, presenta un peso corporeo medio più sano e una minore prevalenza di diabete rispetto a chi segue una dieta onnivora. Uno spostamento verso un maggiore consumo di legumi, verdure, frutta e cereali integrali risponderebbe alle preoccupazioni di Heymsfield e Shapses secondo cui molti americani hanno un apporto inadeguato di fibre, consumano eccessivamente grassi saturi e sono preoccupati dai costi elevati dei cibi più sani: è stato dimostrato che il costo medio delle diete a base vegetale è inferiore del 16% rispetto a quello delle diete onnivore”.

Pronta la risposta di Heymsfield e Shapses: “Siamo d'accordo con Barnard riguardo all'importanza delle diete a base vegetale, riconosciute da numerose organizzazioni mediche, nutrizionali e di sanità pubblica come efficaci nel ridurre i rischi di malattie croniche e nel diminuire la produzione di gas serra rispetto alle diete che includono alimenti di derivazione animale. Barnard focalizza l’attenzione su due aspetti delle diete a base vegetale evidenziati nella nostra review: la qualità delle proteine ​​e la biodisponibilità dei micronutrienti. Le proteine ​​vegetali, in generale, sono meno digeribili di quelle ​​animali e hanno un contenuto di aminoacidi essenziali e un potenziale anabolico inferiori rispetto alle proteine ​​animali, limitazioni che possono essere superate ingerendo quantità maggiori di proteine ​​vegetali, fortificando gli alimenti con aminoacidi essenziali e selezionando un varietà di fonti alimentari vegetali che hanno distribuzioni di aminoacidi complementari. È noto che alcuni alimenti a base vegetale hanno meno proteine ​​e una biodisponibilità di micronutrienti inferiore rispetto ad altri: limitazioni che possono essere superate con pratiche di cucina casalinga, integrazione, fortificazione e selezione di fonti alimentari complementari a base vegetale. Le persone che cercano di saperne di più sulle diete a base vegetale, è bene che si confrontino sempre con un dietista-nutrizionista qualificato”.

Nicola Miglino

 

Top
Questo sito utilizza i cookies, che consentono di ottimizzarne le prestazioni e di offrire una migliore esperienza all'utente. More details…