Da qui, la lettera di osservazioni da parte di Neal D. Barnard, della George Washington University school of medicine and health sciences, che sottolinea come, nella loro review, Heymsfield e Shapses sbaglino nell’affermare che “le proteine vegetali sono solitamente carenti di uno o più amminoacidi essenziali”. Anche se il consumo di una varietà di alimenti vegetali garantisce una migliore nutrizione complessiva, tutte le piante contengono tutti gli aminoacidi indispensabili”.
E prosegue: “Heymsfield e Shapses, inoltre, suggeriscono, che le persone che seguono una dieta a base vegetale dovrebbero prestare particolare attenzione a vitamine B12 e D, calcio, ferro, zinco e iodio. Lo stesso consiglio, però, vale per tutti, indipendentemente dalla dieta. Un basso livello di vitamina B12 è comune nelle persone di età superiore ai 50 anni, in particolare tra chi assume metformina o antiacidi e l’assunzione di vitamina D, calcio e iodio è spesso bassa nella popolazione generale. L’assunzione di ferro, poi, merita particolare attenzione, sia per il consumo eccessivo che per l’opposto. Un ampio studio epidemiologico ha dimostrato che chi aderisce a diete a base vegetale, presenta un peso corporeo medio più sano e una minore prevalenza di diabete rispetto a chi segue una dieta onnivora. Uno spostamento verso un maggiore consumo di legumi, verdure, frutta e cereali integrali risponderebbe alle preoccupazioni di Heymsfield e Shapses secondo cui molti americani hanno un apporto inadeguato di fibre, consumano eccessivamente grassi saturi e sono preoccupati dai costi elevati dei cibi più sani: è stato dimostrato che il costo medio delle diete a base vegetale è inferiore del 16% rispetto a quello delle diete onnivore”.
Pronta la risposta di Heymsfield e Shapses: “Siamo d'accordo con Barnard riguardo all'importanza delle diete a base vegetale, riconosciute da numerose organizzazioni mediche, nutrizionali e di sanità pubblica come efficaci nel ridurre i rischi di malattie croniche e nel diminuire la produzione di gas serra rispetto alle diete che includono alimenti di derivazione animale. Barnard focalizza l’attenzione su due aspetti delle diete a base vegetale evidenziati nella nostra review: la qualità delle proteine e la biodisponibilità dei micronutrienti. Le proteine vegetali, in generale, sono meno digeribili di quelle animali e hanno un contenuto di aminoacidi essenziali e un potenziale anabolico inferiori rispetto alle proteine animali, limitazioni che possono essere superate ingerendo quantità maggiori di proteine vegetali, fortificando gli alimenti con aminoacidi essenziali e selezionando un varietà di fonti alimentari vegetali che hanno distribuzioni di aminoacidi complementari. È noto che alcuni alimenti a base vegetale hanno meno proteine e una biodisponibilità di micronutrienti inferiore rispetto ad altri: limitazioni che possono essere superate con pratiche di cucina casalinga, integrazione, fortificazione e selezione di fonti alimentari complementari a base vegetale. Le persone che cercano di saperne di più sulle diete a base vegetale, è bene che si confrontino sempre con un dietista-nutrizionista qualificato”.
Nicola Miglino