La Dieta mediterranea si conferma la migliore strategia alimentare per contrastare la comparsa di malattie autoimmuni della tiroide, come emerge da una review recentemente pubblicata su Nutrients. A parlarcene, Rosaria Ruggeri, Uoc di Endocrinologia del Policlinico “Gaetano Martino” di Messina, prima firma del lavoro.

Per la maggior parte dei pazienti affetti da tiroidite di Hashimoto, la terapia ormonale sostitutiva con levotiroxina è indispensabile, ma le evidenze scientifiche sul ruolo giocato dalla nutrizione forniscono al clinico strumenti per aiutare i singoli pazienti a ridurre i sintomi, rallentare il decorso della malattia ed evitare ulteriori farmaci.

Oggi si considera questa patologia autoimmune come il risultato di una combinazione di stile di vita, fattori genetici, ambientali (esposizione a metalli pesanti e a interferenti endocrini) e nutrizionali: eccesso o carenza di iodio, carenza di selenio, consumo di alcol e assunzione di vitamina D.

“Da parte delle Autorità competenti non vi è alcuna indicazione all'approvvigionamento di iodio per un’eventuale minaccia nucleare. Pertanto, la richiesta di medicinali a base di questa sostanza è del tutto ingiustificata”.

Leggendo i dati disponibili in letteratura si deduce che il selenio, un micronutriente essenziale, ha un effetto protettivo su sistema cardiovascolare, diabete e alcuni tipi di cancro, oltre a esercitare un ruolo importante nelle malattie infiammatorie, nelle infezioni virali e nell’infertilità.

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