La quota di vitamina D introdotta con la dieta gioca un ruolo insignificante nella regolazione dei livelli sierici di 25(OH)D (calcidiolo). Determinanti sono altri fattori di rischio e, ancor più importante, la loro combinazione. Questo quanto emerge da un lavoro pubblicato di recente su Nutrients. A parlarcene, Massimo Cirillo, docente di Nefrologia all’Università Federico II di Napoli e coordinatore della ricerca.

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