Covid-19 ha fatto impennare i consumi di cibi e integratori con proprietà immunostimolanti. A segnarlo il rapporto del Global wellness institute che annualmente produce cifre e resoconti sui consumi mondiali legati all’industria del benessere.

Si aggiungono evidenze al ruolo giocato dall’associazione di L-arginina e Vitamina C liposomiale nell’infezione da Sars-coV-2. In particolare, un piccolo studio clinico monocentrico su 10 pazienti, condotto all’Ospedale Triolo Zancla di Palermo, segnala benefici nel long-Covid.

Un’integrazione a base di zinco potrebbe essere di aiuto nel prevenire i sintomi delle infezioni del tratto respiratorio, come tosse, congestione e mal di gola, e ridurre la durata della malattia, secondo una review pubblicata da Bmj Open, rivista open access del gruppo British medical journal. Molto, però, rimane da chiarire su formulazione e dosi ottimali, considerati i dati oggi disponibili provenienti da studi piuttosto eterogenei.

Cresce l’allarme obesità in età infantile in epoca Covid-19. Il post-confinamento, infatti, sta mettendo in evidenza numeri preoccupanti, decisamente più gravi di quelli pre-pandemia, secondo la Società italiana di pediatria (Sip). “Si chiama covibesity ed è un termine di nuova concezione comparso in letteratura scientifica per descrivere l’aggravamento dei tassi di obesità dovuto al confinamento imposto durante la pandemia” sottolinea la Sip in una nota.

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