Dalle foglie d’olivo è possibile ricavare un estratto in grado di migliorare le proprietà antiossidanti e antinfiammatorie dell’olio extravergine d’oliva. A queste conclusioni è giunto uno studio i cui risultati sono stati pubblicati di recente su Nutrients. Si aprono, dunque, nuovi scenari per le industrie farmaceutiche, cosmetiche e degli integratori alimentari, invitate a indirizzarsi verso progetti innovativi volti alla rivalorizzazione degli scarti dal grande valore nutraceutico. A parlarcene, Maria Digiacomo, del dipartimento di Farmacia dell’Università di Pisa e coordinatrice della ricerca, che ha visto la collaborazione dei colleghi Doretta Cuffaro, Simone Bertini e Marco Macchia.

Un concentrato di polifenoli ottenuto dalle acque di vegetazione della produzione dell’olio extravergine di oliva (Evo) come integrazione terapeutica nella sindrome dell’intestino irritabile (Ibs). Un’opportunità cui da tempo sta lavorando un gruppo di ricercatori italiani che da poco hanno pubblicato su Nutrients nuovi dati relativi ai loro studi. Ne abbiamo parlato con Roberta Budriesi, docente di Chimica degli alimenti e Nutraceutica all’Università Alma Mater di Bologna.

Un anno per testare una nuova strada contro le malattie neurodegenerative. L’Istituto San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Genzano (Roma) ha avviato, in collaborazione con Igea PharmaNV, uno studio neuropsicologico sull’efficacia di un integratore alimentare a base di oleuropeina e glutatione biodisponibile nel trattamento dei disturbi cognitivi e comportamentali.

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