Aggiungere, tra gli effetti collaterali dei prodotti a base di Omega-3, il rischio di Fibrillazione atriale (Fa). Questo quanto deciso nei giorni scorsi dal Comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza (Prac) dell’Ema, sulla base di una procedura di valutazione che ha preso in esame revisioni sistematiche e metanalisi di studi clinici randomizzati e controllati che hanno evidenziato un aumento del rischio dose-dipendente di Fa in pazienti con malattie cardiovascolari accertate o fattori di rischio cardiovascolare trattati con Omega-3 rispetto al placebo.

Uno studio da poco pubblicato su Jama Cardiology ha messo in evidenza come nel mercato statunitense siano presenti molti integratori a base di olio di pesce con informazioni in etichetta che non sarebbero corrette. In particolare, si sottolinea, nella maggior parte dei casi si riportano affermazioni relative a benefici su più distretti dell’organismo, nonostante la mancanza di dati sperimentali a supporto. Inoltre, si segnala una significativa eterogeneità nella dose giornaliera di Epa+Dha suggerita, con conseguente potenziale variabilità nella sicurezza e nell’efficacia tra i diversi prodotti.

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Omega-3 salva-udito. L’ipotesi nasce dai risultati di uno studio presentato a Boston nel corso del recente congresso dell’American society of nutrition.

Lo squilibrio tra acidi grassi Omega-3 e Omega-6 ​​nella moderna dieta occidentale sembra essere uno degli elementi chiave in grado di spiegare il marcato aumento dell'incidenza delle malattie metaboliche, come il diabete mellito, negli ultimi 30 anni.

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