In “Gli integratori alimentari come complemento della dieta” (Di Renzo Editore, 152 pp., 36 Euro) Bruno Scarpa, esperto di aspetti regolatori per la dietetica e la nutrizione, prende in esame il complesso settore degli integratori alimentari dal punto di vista delle normative che lo disciplinano e delle interferenze con il mercato dei farmaci.

L’emergenza coronavirus ha portato una significativa riduzione dell’accesso in ospedale da parte di pazienti affetti da patologie non Covid-19. Tutto questo ha avuto un impatto rilevante anche sulla nutrizione medica a supporto dei malati oncologici, con un drastico peggioramento nel loro stato di nutrizione, a causa probabilmente dei ritardi nell’assistenza clinica o delle difficoltà nel procurarsi un supporto nutrizionale adeguato a causa del lockdown.

Gli alimenti a fini medici speciali (Afms) sono alimenti per gruppi specifici di popolazione (Fsg) ai sensi del Reg. (Ue) 609/2013, attualmente disciplinati dalla direttiva 99/21/Ce, attuata con il Dpr 20 marzo 2002, n. 57.

La Commissione europea ha autorizzato un’estensione dell’uso dell’isolato di proteine di siero dolce di latte vaccino agli alimenti a fini medici speciali e agli integratori alimentari destinati ai lattanti fino a 12 mesi. Per quanto rigarda le condizioni di utilizzo, ora le categorie previste sono: formule per lattanti; formule di proseguimento, sostituti dell’intera razione alimentare giornaliera per il controllo del peso; alimenti a fini medici speciali, integratori alimentari.

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