Un consumo regolare di noci contribuisce a migliorare il profilo del microbiota intestinale con benefici per la salute cardiovascolare. Questi i risultati di uno studio randomizzato e controllato, realizzato da un gruppo di lavoro della Penn State University e pubblicato di recente sul Journal of Nutrition. Una ricerca nata per chiarire se gli effetti benefici delle noci sul microbiota siano legate al contenuto di acidi grassi a partire dall’alfalinolenico (Ala), piuttosto che di fibre o altri composti.

Un'alimentazione ottimale durante la gravidanza e la prima infanzia è fondamentale per gettare le basi di una vita sana, ma cosa ciò significhi nella pratica è tuttora oggetto di ricerche e studi.

Tra i fattori che direttamente o indirettamente influenzano il microbiota, la dieta è sicuramente uno dei più importanti, ma anche più il complesso. In occasione di Mibioc – The way of the microbiota in cancer, primo convegno internazionale su attualità e prospettive del microbiota in ambito oncologico, tenutosi di recente presso l’Istituto nazionale dei tumori (Int) di Milano, abbiamo chiesto a Cecilia Gavazzi, responsabile della Ss di Nutrizione clinica della struttura lombarda, di chiarirci alcuni aspetti legati alla correlazione tra alimentazione e microbiota.

È ormai ampiamente documentato che il microbiota intestinale svolge un ruolo importante per la salute umana e in condizioni le più diverse tra loro. Le specie batteriche appartenenti ai generi Lactobacillus e Bifidobacterium sono generalmente considerate benefiche e sono comunemente usati come probiotici, mentre l’aumento di alcuni ceppi come Clostridium, Eubacterium e Bacteroides, è una condizione più sfavorevole.

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