La modulazione della flora batterica può avere efficacia terapeutica tanto che gli studi osservazionali vanno cedendo il passo a veri e propri studi clinici. Questo quanto ribadito di recente a Bologna nel corso di Microbiota Revolution 2023. Dalla ricerca alla pratica clinica: a che punto siamo, congresso realizzato grazie al sostegno non condizionante di Alfasigma e che ha visto riuniti esperti italiani e internazionali per aggiornare la comunità medico scientifica sugli ultimi sviluppi della ricerca di base e clinica sul microbiota.

Lactobacillus plantarum appartiene alla famiglia delle Lactobacillaceae. È un batterio gram positivo, non sporulante, anaerobico facoltativo ed eterofermentativo. Se si prendono in considerazione i suoi molti ceppi si arriva ad avere all’attivo una bibliografia scientifica di grande rilevanza. L. plantarum 299v è il ceppo più documentato al mondo, descritto in oltre 180 pubblicazioni scientifiche di cui più di 60 sono studi clinici sull'uomo, ed è stato isolato dalla mucosa intestinale umana sana tre decenni fa dagli scienziati dell'Università di Lund, in Svezia. 

Non è importante solo la quantità delle proteine giornaliere assunte ma anche la loro fonte, ovvero se di origine animale o vegetale: ciò può fare la differenza in termini di gestione del peso corporeo, riduzione dell’infiammazione di basso grado tipica dell’obesita e migliore prevenzione delle malattie croniche. Queste le conclusioni di una review pubblicata di recente su Nutrients. A illustrarcela, Yeganeh Manon Khazrai, Claudia Di Rosa e Ludovica Di Francesco dell’Unità di ricerca in Scienze alimentari e nutrizione umana all’Università Campus Biomedico di Roma.

Sono sempre più numerose le evidenze scientifiche secondo le quali la dieta può influire in modo significativo sulla risposta dell’organismo ai trattamenti antitumorali, compresa l'immunoterapia. Come ribadito di recente a Milano, nel corso della Cicon23 International cancer immunotherapy conference promossa da divere società scientifiche internazionali insieme al Network italiano per la bioterapia dei tumori (Nibit), sono molti gli studi in corso in tutto il mondo che mostrano un legame tra un’alimentazione ricca di fibre e una maggiore efficacia dell’immunoterapia. Su questo fronte, entro il prossimo anno, è in programma al San Raffaele di Milano un nuovo trial clinico che prevede la somministrazione di una dieta controllata ricca di fibre nei pazienti con mieloma indolente.

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