Una dieta ricca in Omega-3 potrebbe rivelarsi una strategia utile nel combattere l’emicrania, secondo uno studio pubblicato nei giorni scorsi sul British medical journal. La ricerca si è focalizzata sulla correlazione tra consumo di acidi grassi polinsaturi n-3 e n-6 e livelli ematici di ossilipine, molecole di trasduzione del segnale correlate al dolore che in modelli preclinici si è visto aumentare con l’n-6 acido linoleico (Ala) e diminuire con gli n-3 Acido eicosapentaenoico n-3 (Epa) e docosaesaenoico (Dha).

Identificato un meccanismo cellulare che potrebbe spiegare l’effetto antitumorale degli Omega-3, in particolare dell’Acido docosaesaenoico (Dha). Al momento si tratta di studi di laboratorio e su modello animale, ma per la prima volta si è compreso come il Dha interagisca con il metabolismo della cellula tumorale inducendola a una sorta di vero e proprio suicidio attraverso una particolare forma di apoptosi.

È un piccolo crostaceo dell'Oceano Antartico che svolge un ruolo chiave nell'ecosistema marino, fungendo da nutrimento per la maggior parte dei pesci. Parliamo del Krill, o Euphausia superba, in questi ultimi anni finito sotto la lente di ingrandimento dei ricercatori per un suo possibile utilizzo come integratore nutrizionale, sottoforma di olio ad alta concentrazione di Epa (Acido eicosapentaenoico) e Dha (Acido docosaesaenoico).

I risultati degli studi randomizzati controllati disponibili in letteratura fino a oggi che valutano l’effetto dell’integrazione con acidi grassi polinsaturi n-3 (Pufa) sulla massa muscolare sono incoerenti, ma con razionali di grande interesse.

Pagina 9 di 13
Top
Questo sito utilizza i cookies, che consentono di ottimizzarne le prestazioni e di offrire una migliore esperienza all'utente. More details…