Utilizzare fonti diverse di proteine nella dieta potrebbe rappresentare un’efficace strategia di prevenzione dell’ipertensione. Questa la conclusione di uno studio cinese da poco pubblicato su Hypertension, rivista dell’American heart association.

Seconda edizione, riveduta e aggiornata, per Amino Acids: Biochemistry and Nutrition (G.Wu, Crc Press; 816 pp; 182 Euro) testo che punta i fari sui componenti essenziali delle proteine e sul loro ruolo nel metabolismo cellulare.

Quando si forniscono raccomandazioni dietetiche sull’apporto proteico non basta indicare la quantità necessaria ma è bene valutarne la qualità sulla base della fonte di provenienza. Risultato? Sono sempre quelle di origine vegetale a uscire vincitrici nel prevenire una serie di eventi avversi per l’organismo. Così potremmo riassumere i risultati di una ricerca pubblicata sul Journal of the american heart association (Jaha) che ha preso in esame una coorte di 102.521 donne in post-menopausa arruolate nel Women’s health initiative (Whi) tra il 1993 e il 1998, seguite fino a febbraio 2017.

La rilevanza delle proteine nell’ambito della nutrizione è notevole, sia perché esse svolgono molteplici funzioni, rese possibili dalla loro proprietà di assumere forme molecolari specifiche, sia per il fatto che l’assunzione di quantità e qualità diverse può condizionare fortemente il nostro metabolismo, la nostra salute, il vigore fisico e il benessere dell’organismo.

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