Un’assunzione regolare ad alte dosi di vitamina D per cinque anni riduce il rischio di fibrillazione atriale (Fa) negli over 60. Questi i risultati dello studio Find (Finnish vitamin D trial), condotto da ricercatori dell'Università della Finlandia orientale e pubblicato di recente sull’American Heart journal.

L’integrazione di vitamina D aiuta a ridurre il rischio cardiovascolare negli over 60. A suggerirlo, uno studio randomizzato e in doppio cieco pubblicato di recente sul British medical journal, il più ampio finora condotto nel suo genere.

La supplementazione di vitamina D riduce la mortalità per cancro? La comunità scientifica è divisa sul tema, in particolare sulla base di risultati non sempre convergenti degli studi clinici disponibili, al punto che un gruppo di ricercatori del German cancer research center di Heidelberg ha deciso di condurre una review e metanalisi della letteratura, prendendo in esame i 14 trial più rilevanti condotti sull’argomento, sempre con un braccio attivo che assumeva vitamina D3 e uno di controllo con placebo. Il numero di partecipanti complessivo coinvolti è stato di poco più di 100 mila.

La carenza di vitamina D non solo è un fattore di rischio per l’infezione da Covid-19, ma si correla anche con il cosiddetto long-Covid, condizione che si manifesta una volta che il paziente è guarito e che può essere presente a circa tre mesi dalla fase acuta fin nel 50-70% dei pazienti. A evidenziarlo, un recente studio pubblicato su The journal of clinical endocrinology & metabolism, coordinato da Andrea Giustina, primario dell’Unità di Endocrinologia dell’irccs Ospedale San Raffaele di Milano.

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