L’urolitina A è un metabolita della flora intestinale umana derivato dell'acido ellagico introdotto con l'alimentazione, in particolare con frutta e verdura. In diversi studi preclinici su modelli animali, una sua supplementazione ha mostrato benefici sulla rigenerazione mitocondriale e conseguente migliore performance muscolare.
Ecco così che i ricercatori hanno deciso di intraprendere uno studio clinico, dividendo i partecipanti in due gruppi, trattati per quattro mesi con Urolitina-A 1.000 mg o placebo e andando a valutare una serie di parametri, dai miglioramenti di performance fisica attraverso il 6-Minute walking test ed esercizi di resistenza muscolare a livello di arti superiori e inferiori, ai livelli di biomarkers associati alla salute mitocondriale e cellulare.
A fine studio, i dati hanno rilevato che, rispetto al placebo, l'urolitina-A, già a due mesi, ha migliorato significativamente la resistenza muscolare, misurata come numero di contrazioni muscolari fino all'affaticamento rispetto al basale, sia a livello di braccia che di gambe. Inoltre, dopo quattro mesi, i livelli plasmatici di alcuni marker di salute mitocondriale come acilcarnitina e ceramidi, nonché quelli della proteina C-reattiva sono risultati più bassi nel gruppo attivo rispetto al placebo. Miglioramenti nel 6-minute walking test e nella produzione massima di Atp nei muscoli di gambe e braccia non sono risultati statisticamente significativi. Nessuna differenza in termini di eventi avversi tra i due gruppi.
Così commentano gli Autori: “L'invecchiamento è legato a un declino della funzione mitocondriale e a una ridotta capacità di esercizio fisico. L'urolitina-A ha dimostrato di stimolare la mitofagia e la rigenerazione mitocondriale in modelli animali. I nostri risultati su una popolazione di anziani rivelano, innanzitutto, la sicurezza dell’integrazione. Anche se i risultati sul 6-minute walking test e sulla produzione massima non hanno evidenziato benefici significativi nel gruppo urolitina-A rispetto al placebo, l'integrazione ha prodotto benefici sulla resistenza muscolare e sui biomarcatori plasmatici di efficienza mitocondriale e infiammazione, suggerendo che questa potrebbe rappresentare una strategia efficace per contrastare il declino muscolare associato all'età. Sono, tuttavia, necessari altri studi per confermare questo risultato”.
Nicola Miglino