Quasi il 90% della popolazione soffre di un eccesso di glucosio nel sangue, e la maggior parte nemmeno lo sa. I sintomi? Attacchi di fame, stanchezza cronica, sbalzi di umore, problemi alla pelle, invecchiamento precoce, infertilità e un aumento, nel tempo, del rischio di malattie infiammatorie come patologie cardiovascolari, cancro, Alzheimer e diabete.

Una dieta vegana di 12 settimane può determinare una perdita di peso clinicamente significativa e migliorare il controllo della glicemia in adulti sovrappeso e con diabete di tipo 2. Queste le conclusioni di una metanalisi di 11 studi randomizzati che hanno coinvolto quasi 800 partecipanti (di età pari o superiore a 18 anni), presentata nei giorni scorsi al Congresso europeo sull'obesità (Eco) di Maastricht. Nessun beneficio, invece, da questo approccio dietetico su pressione sanguigna e trigliceridi.

 

Correggere un deficit di vitamina D negli ipertesi potrebbe aiutare a individuare precocemente pazienti con alterazioni glicemiche e a stratificare meglio il rischio cardiovascolare. Queste le conclusioni di uno studio clinico condotto dal dipartimento di medicina dell’Università di Udine e pubblicato di recente su Nutrients. Ne abbiamo parlato con Cristiana Catena, direttore della scuola di specializzazione in Medicina interna dell’Università di Udine e coordinatrice della ricerca.

Potrebbe bastare una tazza di mirtilli freschi per attenuare l’impatto di pranzi e cenoni delle ultime feste? Probabilmente sì, secondo uno studio pubblicato nei giorni scorsi su Clinical nutrition. I mirtilli da tempo sono sotto osservazione per le proprietà cardioprotettive degli antociani in essi contenuti, ma ora, per la prima volta, se ne dimostra un ruolo nella risposta metabolica a un pasto ricco in grassi e zuccheri.

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