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Alimenti funzionali nella prevenzione dell'obesità

12 Febbraio 2024

Negli ultimi anni è aumentata la consapevolezza dello stretto rapporto tra alimentazione e salute, diventando un criterio che influenza le scelte di acquisto dei consumatori. La strategia volta a prevenire le malattie croniche, le cui basi patologiche si creano sin dall’età pediatrica, e che ricerca soluzioni per allontanare il più possibile il momento dell’insorgenza della malattia è definita la “medicina per i sani” e si concretizza nella scelta di alimenti funzionali e di preparati nutraceutici da essi derivati.

La consapevolezza che la Western Diet è ormai alla base della sindrome metabolica, ci porta a guardare indietro nel tempo per intervenire il più precocemente possibile sui meccanismi che insorgono a causa di stili di vita errati e che sono causa della cosiddetta infiammazione latente; spegnere sin da subito questo processo è l’obiettivo della cura alimentare intesa proprio come approccio terapeutico continuo, monitorato e preventivo

L'obesità rappresenta una delle più importanti sfide per la salute pubblica del 21° secolo, raggiungendo proporzioni epidemiche in tutto il mondo e coinvolgendo adulti, adolescenti e bambini di entrambi i sessi. L’impatto negativo interessa soprattutto i bambini obesi, che sviluppano patologie non trasmissibili in giovane età, come le malattie metaboliche e cardiovascolari ed i disturbi muscolo-scheletrici. L'obesità ha un'eziologia multifattoriale caratterizzata dall'interazione di fattori ambientali, comportamentali, ormonali, metabolici e genetici. I fattori ambientali, come la dieta, hanno un'interazione bidirezionale con il background genetico: da una parte, i componenti alimentari biologicamente attivi modulano i geni coinvolti nello sviluppo e nella progressione dell'obesità e delle sue comorbidità (nutrigenomica); dall'altra, questi fenomeni potrebbero essere regolati dalla risposta dettata dalle variazioni genetiche dell'individuo ai composti alimentari (nutrigenetica). Quest'ultimo approccio apre nuove prospettive sulla dieta personalizzata per la prevenzione e il trattamento dell'obesità.

La dieta e i composti bioattivi da un punto di vista nutrizionale potrebbero avere un ruolo attivo nella regolazione del trascrittoma umano, anche nel tessuto adiposo. Molti studi descrivono la capacità di alcuni composti alimentari, come polifenoli, vitamine, acidi grassi insaturi e carotenoidi, di ridurre lo stato infiammatorio cronico che caratterizza l'obesità. I polifenoli della dieta potrebbero prevenire lo sviluppo dell'obesità tramite vari meccanismi come l’aumento della lipolisi, la riduzione della lipogenesi, la modulazione della sensibilità all'insulina e la riduzione della risposta infiammatoria e dello stress ossidativo.

È importante notare che i polifenoli della dieta partecipano anche alla regolazione dell'obesità modulando il microbiota intestinale. Infatti, la disbiosi potrebbe avere un impatto sulle vie metaboliche che influenzano l'obesità agendo a livello molecolare su diversi meccanismi tra cui il metabolismo dei sali biliari, gli acidi grassi a catena corta e l'endotossiemia metabolica. Le diverse alterazioni metaboliche indotte dalla disbiosi intestinale supportano l'uso dei probiotici nei pazienti con obesità. Oltre ai polifenoli, sono state anche sperimentate diete a base di grassi modificati e/o probiotici, β-D-glucani, Omega-3 e vitamina D, tutte molecole che hanno la capacità di modulare l'espressione genica nel contesto dell'obesità.

Un ruolo di rilievo in questo contesto è attribuito all’olio extravergine di oliva, ricco di composti fenolici biologicamente attivi, vitamina E ed acidi grassi insaturi essenziali. È stato recentemente dimostrato che il pattern polifenolico di oli extravergini di oliva rispondenti all’Health claim che rivendica un ruolo antiossidante dei biofenoli, in concentrazione pari o superiore a 250 mg/kg, ha un’azione antiinfiammatoria in vitro su modelli murini ed ex vivo su cellule mononucleate del sangue periferico di bambini con obesità.

Attualmente è in corso un trial clinico su bambini in età prescolare con obesità, nutriti con la stessa matrice (inteso come olio a composizione polifenolica nota in termini di caratterizzazione chimica) che ha dimostrato di essere efficace nei modelli murini ed ex vivo.

I risultati della sperimentazione forniranno per la prima volta le informazioni utili per stabilire il pattern polifenolico idoneo per esercitare un’azione antiinfiammatoria tale da prevenire o ridurre il rischio di patologie come l’obesità, permettendo di differenziare le classi merceologiche degli oli extravergini e individuare quelli definibili quali veri e propri alimenti funzionali.

Filomena Corbo, Dipartimento di Farmacia-Scienze del Farmaco, Università degli Studi Aldo Moro Bari, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Bibliografia

  • De Santis, S., Crupi, P., Piacente, L., Mestice, A., Colabufo, N. A., Amodio, L., ... & Corbo, F. (2022). Extra virgin olive oil extract rich in secoiridoids induces an anti-inflammatory profile in peripheral blood mononuclear cells from obese children. Frontiers in Nutrition9, 1017090.
  • De Santis, S., Clodoveo, M. L., & Corbo, F. (2022). Correlation between chemical characterization and biological activity: an urgent need for human studies using extra virgin olive oil. Antioxidants11(2), 258.

 

 

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