La dieta mediterranea combatte il rischio di fragilità

07 Settembre 2022

Un gruppo di ricercatori della Harvard medical school ha scoperto che seguire una dieta mediterranea potrebbe prevenire lo sviluppo della fragilità con l'età, definita come uno stato di maggiore vulnerabilità che deriva dal declino funzionale di più sistemi fisiologici: colpisce tra il 10% e il 15% degli anziani ed è associata a un rischio più elevato di cadute, ospedalizzazione, disabilità, fratture e mortalità.

La ricerca, pubblicata sull’American journal of clinical nutrition, ha incluso più di 2.300 adulti afferenti al Framingham offspring study che non presentavano fragilità al basale e per i quali erano disponibili, grazie a questionari alimentari, dati sul consumo di alimenti tipici della dieta mediterranea e di antiossidanti quali vitamina C, E e carotenoidi totali.

I pattern di aderenza al modello mediterraneo sono stati classificati con un punteggio e correlati a indici di fragilità valutati attraverso test specifici nel corso di 11 anni.

A ogni unità più alta del cosiddetto Mediterranean style dietary pattern score, il che significa una maggiore aderenza alla dieta, le probabilità di incorrere in fragilità si riducevano del 3%. Lo studio ha anche valutato quali antiossidanti specifici, tra carotenoidi, vitamine E e C, presenti in una dieta in stile mediterraneo siano correlati a fragilità. L’evidenza suggerisce un ruolo chiave dei carotenoidi: ogni 10 mg in più di consumo, il rischio di fragilità si riduce del 16%.

I benefici erano maggiori negli under 60 i quali, secondo i ricercatori, "tendevano anche ad avere stili di vita peggiori. È possibile, perciò, che una dieta mediterranea sia particolarmente benefica in chi presenta un maggiore stress ossidativo correlato al fumo e a scelte di vita scorrette".

E così concludono: “La fragilità nell’anziano si può prevenire seguono un modello alimentare di tipo mediterraneo. Un maggior consumo di frutta e verdura ricchi di carotenoidi e altri composti bioattivi può, infatti, sicuramente influire sulla salute in età avanzata".

Nicola Miglino

 

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