Mentre è certo è il ruolo della dieta come importante fattore di rischio per l'incidenza e la severità del primo ictus, poche sono le evidenze in prevenzione secondaria. Gli studi Vitatops 10 e Visp 11, condotti all'inizio degli anni Duemila, non hanno riscontrato alcun beneficio significativo dell'integrazione con vitamine del gruppo B (acido folico, vitamine B6 e B12) nel ridurre l'incidenza di ictus ricorrenti.

L'integrazione vitaminica non migliora gli esiti cardiovascolari clinici nella popolazione generale. Questa la conclusione a cui si giunge analizzando i tanti studi di livello presenti in letteratura. I primi dati sull’argomento, che non erano frutto di studi clinici randomizzati, avevano trovato forti correlazioni tra miglioramento della salute e integrazione vitaminica e/o livelli sierici delle diverse vitamine. Correlazioni non limitate solo alla valutazione di specifici marcatori come la diminuzione della pressione sanguigna o il miglioramento dei profili lipidici.

Due porzioni di pesce a settimana aiutano a ridurre il pericolo di eventi cardio e cerebrovascolari (Cvd) ma solo nei soggetti a rischio. Questi i risultati di uno studio osservazionale pubblicato nei giorni scorsi su Jama internal medicine.

Crescono le evidenze sul ruolo neuroprotettivo dei polifenoli. A riepilogarle ci ha pensato una review da poco pubblicata su Nutrients. Ne abbiamo parlato con due degli Autori, Marina Pizzi, ordinario di Farmacologia all’Università degli studi di Brescia ed Edoardo Parrella, ricercatore di Farmacologia presso lo stesso ateneo.

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