Risale al 2010 il primo lavoro che ha riportato una diminuzione della pressione arteriosa dopo l'integrazione sia di proteine del siero di latte che di caseinato di sodio per 12 settimane, mostrando miglioramenti nella rigidità arteriosa solo dopo il consumo di proteine del siero di latte.
In uno studio successivo, il consumo di proteine del latte non idrolizzate (56 g/giorno) per otto settimane ha migliorato la reattività vascolare, i biomarcatori della funzione endoteliale e i fattori di rischio lipidico. L'integrazione di proteine del siero di latte ha anche ridotto la pressione sistolica e diastolica ambulatoriale nelle 24 ore, mentre non si sono rilevati cambiamenti nella pressione arteriosa dopo l’integrazione con caseinato di calcio.
L'inibizione dell'Ace è stata proposta come un potenziale meccanismo attraverso il quale le proteine del latte riducono la pressione arteriosa, ma nello studio di intervento non è stata osservata una riduzione dell’attività dell’Ace circolante. Inoltre, è stata osservata una diminuzione significativa del colesterolo totale dopo l'integrazione sia di proteine del siero di latte che di caseinato di calcio e riduzioni dei triacilglicerolo con le sole proteine del siero di latte.
Da uno studio condotto lo scorso anno in uomini anziani sono emersi ulteriori conferme sugli effetti delle proteine del siero di latte, da sole e mescolate con altri macronutrienti, sulla pressione sanguigna sistolica e diastolica e sulla frequenza cardiaca.
In particolare, in questo studio tredici ultra settantenni hanno ingerito una bevanda con quantità diverse di whey protein, insieme a 28 g di carboidrati e 12,4 g di grassi, in giorni di studio separati, o una bevanda di controllo non calorica. Gli effetti delle bevande contenenti proteine del siero di latte sull'abbassamento della pressione arteriosa e sull'aumento della frequenza cardiaca sembrano dipendere principalmente dal loro contenuto energetico piuttosto che dalla composizione dei macronutrienti e possono persistere per almeno tre ore dopo l'ingestione. Le bevande a base di proteine del siero di latte puro possono rappresentare l’approccio migliore per massimizzare l’assunzione di proteine senza aumentare il rischio di cali deleteri della pressione arteriosa negli anziani.
Di recente è stata condotta una revisione sistematica e metanalisi dose-risposta per riassumere i dati degli studi clinici disponibili sugli effetti dell’integrazione di proteine del siero di latte sulla pressione sanguigna negli adulti. Pur non avendo aiutato a comprendere né l’esatto meccanismo né il dosaggio ottimale, il lavoro ha però confermato che l'integrazione di proteine del siero di latte ha comportato una riduzione significativa della pressione arteriosa. Nel dettaglio: l'analisi aggregata ha mostrato che l'integrazione ha comportato una riduzione significativa della pressione arteriosa sistolica, ma non della pressione arteriosa diastolica, con elevata eterogeneità tra gli studi.
L’integrazione di whey protein ha ridotto significativamente la pressione diastolica alla dose di oltre 30 g/die negli studi randomizzati che hanno utilizzato la polvere isolata per il loro intervento, in campioni di dimensioni inferiori ai 100 individui, in studi con una durata di intervento di meno di 10 settimane e in quegli studi che sono stati condotti su pazienti con ipertensione e hanno avuto partecipanti con un Bmi di 25-30 kg/m2.
Silvia Ambrogio
Bibliografia
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