Esiste una raccomandazione di grado A per l'eliminazione di additivi alimentari e pseudoallergeni artificiali. Un lavoro del 2010, in cui i soggetti dello studio presentavano orticaria cronica spontanea moderata o grave che non aveva risposto al trattamento nelle cure primarie, ha dimostrato che la dieta priva di pseudoallergeni è vantaggiosa per un paziente su tre. Dei 140 soggetti arruolati, 20 (14%) hanno avuto una risposta forte. 19 (14%) risposta parziale. nove soggetti (6%) hanno ridotto l’uso dei farmaci senza avvertire sintomi o qualità di vita peggiori.
Nel 2020 un lavoro di confronto per abitudini alimentari tra pazienti adulti giapponesi con orticaria cronica spontanea e controlli sani, abbinati per età e sesso, ha messo in luce una relazione tra malattia ed elevato consumo di uova, caffè, bevande ricche di caffeina e bevande analcoliche.
L'orticaria cronica spontanea è stata associata anche a un elevato indice di massa corporea. Uno studio su 240 bambini affetti da orticaria ha dimostrato che la sensibilizzazione alimentare potrebbe predire una risposta terapeutica inadeguata. In particolare, le diete di eliminazione dovrebbero essere continuate per almeno tre settimane consecutive per valutarne l'efficacia.
Stessa raccomandazione di grado A per l’integrazione di vitamina D, diammina ossidasi e probiotici (nei bambini). Un lavoro del 2016 aveva già dimostrato una prevalenza maggiore di carenza di vitamina D (<20 (μg/L) e di insufficienza (<30 µg/L) nei pazienti rispetto ai gruppi di controllo. Inoltre, quando i pazienti (25(OH)D < 30 µg/L) sono stati trattati con vitamina D3 (300.000 UI/mese) per 12 settimane, si sono registrati miglioramenti sia clinici sia nei questionari di valutazione della qualità di vita.
Un recente studio di 12 settimane condotto su 77 trattati con 0,25 µg/die di alfacalcidolo vs 67 controlli sani trattati con placebo, ha dimostrato, nel gruppo attivo, una diminuzione significativa dei livelli sierici di Il-6, hsCrp e Tnf-α.
Nel 2021, 206 bambini con diagnosi confermata di orticaria cronica sono stati trattati con sospensione secca di desloratadina e una miscela liofilizzata di sei probiotici (Lactobacillusgasseri LK001, Lactobacillus salivarius LK002, Lactobacillus johnsonii LK003, Lattobacilli paracasei LK004; Lactobacillus reuteri LK005; Bifidobacterium animalis LK011). L’efficacia clinica è stata valutata a 1, 2 e 4 settimane. I punteggi dei sintomi clinici non differivano significativamente alle settimane 1 e 2, ma a 4 settimane, la dimensione del ponfo e la frequenza degli attacchi erano significativamente ridotti rispetto al gruppo di controllo.
Raccomandazione di grado B per l'eliminazione dalla dieta di carne rossa, pesce, pseudoallergeni naturali (frutta, verdura e spezie) e dieta a basso contenuto di istamina, mentre l’eliminazione alimentare del glutine (con concomitante malattia celiaca) ha una raccomandazione di grado C.
Silvia Ambrogio
Bibliografia
- Dietary strategies for chronic spontaneous urticaria: an evidence-based review. Int J Dermatol. 2023 Feb;62(2):143-153.
- Effects of a pseudoallergen-free diet on chronic spontaneous urticaria: a prospective trial. Allergy. 2010 Jan;65(1):78-83.
- Dietary habits in Japanese patients with chronic spontaneous urticaria. Australas J Dermatol. 2020 Aug;61(3):e333-e338.
- Efficacy and safety of active vitamin D supplementation in chronic spontaneous urticaria patients. J Dermatolog Treat. 2022 Feb;33(1):427-432.
- Adjunct therapy with probiotics for chronic urticaria in children: randomised placebo-controlled trial. December 2021Allergy Asthma and Clinical Immunology 17(1)