Dalla sua scoperta più di 50 anni fa, la lattoferrina è stata oggetto di più di 3 mila studi relativi agli effetti sul sistema immunitario ed è oggi considerata la proteina più polivalente presente nelle difese contro le lesioni dei tessuti e delle infezioni nei diversi vertebrati.  

Tra le strategie non farmacologiche per la gestione della fibromialgia prove crescenti suggeriscono un potenziale ruolo benefico per la nutrizione, includendo sia integratori alimentari e sia interventi dietetici. L'analisi della letteratura ha dimostrato che il ruolo degli integratori alimentari rimane controverso, sebbene gli studi clinici con integratori di vitamina D, magnesio, ferro e probiotici mostrino risultati promettenti.

Vaccini e misure di salute pubblica sono più che mai necessari ma sicuramente non sufficienti a far fronte al dilagare delle malattie infettive a livello mondiale. Bisogna cercare altre strade, sicure, efficaci ed economiche. Tra queste, la più promettente è quella di fornire un corretto apporto nutrizionale al nostro organismo, per sostenere nel migliore dei modi funzionalità ed efficienza del sistema immunitario. Queste le conclusioni di un gruppo di ricerca internazionale che ha appena pubblicato su Nutrients una review della letteratura internazionale sul ruolo dei nutrienti a supporto della funzione immunitaria.

Elevati livelli di ferro possono portare benefici al sistema cardiovascolare ma anche rappresentare un rischio per infezioni batteriche della pelle. A queste conclusioni è giunto un gruppo di ricercatori internazionali guidati dall’Imperial college di Londra che ha indagato il ruolo svolto dal ferro in oltre 900 malattie. I risultati dello studio sono stati da poco pubblicati su Plos medicine

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