Crea studia birre aromatiche, a basso tenore alcolico e amiche dell’ambiente

06 Novembre 2023

Luppolo e orzo da una filiera sostenibile per una birra aromatica, poco alcolica e completamente italiana. Questi gli obiettivi principali del progetto “Lob.it - Luppolo, orzo, birra: biodiversità italiana da valorizzare”, coordinato dal Crea e finanziato dal Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf), presentato nei giorni scorsi a Roma.

Gli obiettivi primari di Lob.it sono l’introduzione di genetiche italiane per le materie prime di uso brassicolo e la possibilità di individuare lieviti, appartenenti al genere Saccaromyces, in grado di connotare territorialmente le produzioni birrarie italiane, mirando a una filiera sostenibile e innovativa, dalla tecnica colturale ai processi, fino al prodotto.

L’attività si concentrerà sullo studio di ecotipi locali di luppolo e di incroci legati al territorio, con una migliore sostenibilità ambientale ed economica e sulla riduzione dell’incidenza delle malattie virali in luppolo, tramite l’utilizzo di germoplasma controllato. Si lavorerà, inoltre, per aumentare la disponibilità di varietà italiane di orzo distico, l’orzo da birra per eccellenza, di alta qualità e produttività, per lo sviluppo di micro-filiere tra agricoltori, micro-maltatori e micro-birrifici e per selezionare le varietà di questo cereale più adatte per ogni areale.

Il progetto mira a materie prime da genetica italiana, alla ricerca di lieviti spontanei legati al territorio e in grado di influenzare positivamente il profilo metabolico e il grado alcolemico del prodotto finale: potrebbero svolgere un ruolo importante sia nella produzione di birre aromatiche, sia in quella di birre a basso tenore alcolico.

“Lob.it si pone come obiettivo quello di offrire a tutta la filiera strumenti tecnico-scientifici per la valorizzazione di una filiera italiana della birra, da nuove genetiche italiane per l’orzo distico all’avvio di un programma di breeding per il luppolo italiano, fino all’introduzione del concetto di terroir microbico e all’esaltazione del luppolo in un’ottica di sostenibilità, dalla formulazione di nuovi prodotti al riutilizzo degli scarti”, commenta Katya Carbone, ricercatrice del Crea Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura e coordinatrice del progetto. (n.m.)

 

 

 

 

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