Maggiore informazione ai malati, sensibilizzazione dei caregiver e del personale sanitario, più collaborazione sul campo tra oncologi e nutrizionisti clinici. Questi gli imperativi categorici per migliorare i percorsi di assistenza nutrizionale del paziente oncologico che emergono da un’indagine condotta in Lombardia tra sei centri oncologici per un totale di 800 pazienti arruolati, presentata nei giorni scorsi a Milano e promossa dall’associazione La Lampada di Aladino, con il patrocinio di Favo (Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia) e Regione Lombardia, e il contributo non condizionante di Fresenius Kabi.

Un paziente su tre in ospedale o nelle Rsa risulta malnutrito o a rischio di malnutrizione. Peggio: il 20% dei decessi in ambito oncologico avviene per motivi correlati a carenze nutrizionali. Senza dimenticare i rischi di una cattiva alimentazione in caso di malattie neurodegenerative, respiratorie, gastroenterologiche, polmonari, renali, cardiache, epatiche o infettive, come nel caso di Covid-19.

L’emergenza coronavirus ha portato una significativa riduzione dell’accesso in ospedale da parte di pazienti affetti da patologie non Covid-19. Tutto questo ha avuto un impatto rilevante anche sulla nutrizione medica a supporto dei malati oncologici, con un drastico peggioramento nel loro stato di nutrizione, a causa probabilmente dei ritardi nell’assistenza clinica o delle difficoltà nel procurarsi un supporto nutrizionale adeguato a causa del lockdown.

 “A quasi tre anni dalla pubblicazione da parte del ministero della Salute delle linee di indirizzo, non sono ancora disponibili dati relativi all’effettiva implementazione dei percorsi nutrizionali per i pazienti oncologici nelle diverse Regioni. Ciò delinea la presenza di evidenti criticità e rende necessaria l’urgente verifica sullo stato dell’arte nelle varie realtà territoriali”. Questa l’amara conclusione che si legge nel 12° Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati colpiti di tumore presentato di recente a Roma nel corso della 15.ma Gionata nazionale del paziente oncologico promossa da Favo (Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia).

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