Sodio e cloruro, i nuovi Larn messi a punto dall’Efsa

12 Settembre 2019

L’Efsa (European food safety authority) ha portato a termine dieci anni di lavoro sui valori di riferimento per l’alimentazione (Larn) con la pubblicazione, nei giorni scorsi, delle indicazioni su sodio e cloruro.

Il lavoro era cominciato nel 2009, dopo la richiesta della Commissione europea alla stessa Efsa di aggiornare i valori stabiliti negli anni Novanta per i macronutrienti come proteine e carboidrati, e per tutte le vitamine e i minerali. Sono ora 34, dunque, le sostanze nutritive con le indicazioni di riferimento.

Il gruppo di esperti, attraverso una metanalisi degli studi presenti in letteratura, ha fissato in 2,0 g/die la soglia di sodio per la quale esistono, negli adulti, sufficienti evidenze di ridotto rischio cardiovascolare. Queste, invece, le soglie per l’età pediatrica: 0,2 g/die nel periodo 7-11 mesi; 1,1 g/die per i bambini di età compresa tra 1 e 3 anni; 1,3 g/die tra 4 e 6 anni, 1,7 g/die tra 7 e 10 anni e 2,0 g/die nella fascia 11-17 anni.

Per quanto riguarda il cloruro: 1,7 g/die per i bambini di età compresa tra 1 e 3 anni, 2,0 g/die tra 4 e 6 anni; 2,6 g/die tra 7 e 10 anni; 3,1 g/die tra 11 e 17 anni e 3,1 g / die per gli adulti, comprese le donne in gravidanza e in allattamento. Per la fascia 7-11 mesi, il limite è 0,3 g/die.

Efsa ha realizzato una pagina web interattiva di facile utilizzo, denominata Larn Finder, in cui gli utenti possono effettuare la ricerca per nutriente (compresi i dati aggiornati su sodio e cloruro) o per fascia di popolazione di interesse.

Così commenta Agnès de Sesmaisons-Lecarré, del gruppo di lavoro Efsa sui minerali: “Nelle diete occidentali il sodio e il cloruro si trovano principalmente nel sale, ma sono naturalmente presenti nella maggior parte degli alimenti. L’organismo ne ha bisogno per funzionare, ma, se assunti in eccesso, possono causare aumento della pressione sanguigna, fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. Gli esperti dell'Efsa sono giunti alla conclusione che per la popolazione adulta 2 g di sodio al giorno sono sicuri e appropriati. L’assunzione in Europa da parte degli adulti è generalmente più elevata, e quindi i responsabili politici dell'Ue potranno utilizzare il valore di cui sopra per fissare eventuali obiettivi di riduzione della sua assunzione da parte della popolazione”.

 

 

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