Le prime intuizioni che l'integrazione con la vitamina D potesse modulare la permeabilità intestinale e alterare la concentrazione della catelicidina umana LL-37, un peptide antimicrobico del sistema immunitario innato espresso dall'epitelio gastrointestinale, risalgono almeno a una ventina di anni fa e da allora vi sono stati diversi lavori che hanno indagato il suo possibile ruolo nella malattia di Crohn.