Seguire una dieta in stile mediterraneo durante la gravidanza riduce il rischio di sviluppare preeclampsia, secondo una nuova ricerca pubblicata sul Journal of the american heart association.

Legumi, cereali integrali e verdure. Poco pesce, niente carne rossa, zuccheri e cereali raffinati in dosi limitate e, ancora, noci, olio d'oliva e un po' di cioccolato fondente. Il tutto, con periodi alternati di digiuno. Questa la ricetta per vivere a lungo proposta sulle colonne di Cell da Valter Longo, della Usc Leonard Davis School of Gerontology di San Francisco e Rozalyn Anderson, dell'Università del Wisconsin.

Persona istruita che vive in città, tendenzialmente al Centro Nord e nelle Isole. Questo l’identikit della figura tipo che in Italia segue la dieta mediterranea secondo uno studio del Crea Alimenti e Nutrizione, pubblicato su Frontiers in Nutrition e coordinato dalle ricercatrici Laura Rossi e Vittoria Aureli, dal quale emerge, peraltro, come proprio la Campania risulti tra le regioni meno virtuose nel seguire i precetti dettati proprio in quella regione da Ancel Keys, il fisiologo statunitense che lì visse, studiò e coniò il termine attribuito a questo modello di dieta.

Si terrà a Verona il prossimo 13 aprile, nel contesto della manifestazione Sol&Agrifood (Salone Internazionale dell'Agroalimentare di Qualità) il convegno “Coltivare la terra. Nutrire la vita”, promosso da Ispromay e con la media partnership di Nutrientiesupplementi.it. Il tema chiave dell’evento sarà la sostenibilità, parola non riferita soltanto a una responsabilità nei confronti dell’ambiente, ma anche delle persone, della qualità della vita di chi si occupa della produzione, i diritti umani di chi opera nel settore e l’equità sociale.

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