Malattie croniche, Pdta orfani di informazioni su terapia nutrizionale

19 Giugno 2023

Solo il 20% dei Pdta (Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali) relativi alla presa in carico di pazienti affetti da malattie croniche contiene informazioni sufficienti per poter applicare una terapia nutrizionale, secondo quanto previsto dalle linee guida internazionali. A segnalarlo, Maurizio Muscaritoli, presidente della Sinuc (Società̀ italiana di nutrizione clinica e metabolismo), nel corso del Forum Nutrendo, tenutosi di recente a Roma.

I dati derivano da una mappatura realizzata dalla Sinuc che ha individuato, tra 2020 e il 2021, 145 Pdta o atti formali attuati dalle Regioni.

“Da questa analisi emerge un quadro frammentario e inadeguato per l’applicazione dei principi di nutrizione clinica nella gestione del malato cronico e oncologico”, dice Muscaritoli. “Allo stato attuale, infatti, sono molto rari i Pdta e gli atti formali che considerano fondamentale lo stato nutrizionale nella gestione del malato con patologia cronica o neoplastica. Questo atteggiamento culturale è paradossale, in quanto è oramai acclarato come la terapia nutrizionale sia una strategia costo-efficace utile per ridurre la morbilità̀ e migliorare i risultati clinici in tutte le patologie croniche e nei tumori”.

Questa la situazione, per area clinica di riferimento:

Broncopneumopatia cronico ostruttiva (Bpco) - Il 25-40% dei pazienti con Bpco avanzata è malnutrito. Nel Piano nazionale delle cronicità̀ non ci sono riferimenti specifici e espliciti alla nutrizione clinica. Tuttavia, l’analisi ha mostrato che in 5 Regioni italiane il Pdta fornisce indicazioni soddisfacenti per applicare le linee guida Espen.   

Patologie neurodegenerative - Molte malattie neurologiche hanno un impatto importante sullo stato nutrizionale dei pazienti. Difficoltà di deglutizione sono osservate nel 50% dei pazienti con ictus ischemico o emorragico. Più dell’80% dei pazienti con malattia di Parkinson sviluppa disfagia nel corso nella malattia. Nella sclerosi multipla, la disfagia si verifica in più di un terzo dei pazienti e aumenta il rischio di polmonite da aspirazione e morte soprattutto negli ultimi stadi della malattia. Circa il 30% dei pazienti con Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) presenta difficoltà di deglutizione alla diagnosi e tutti i pazienti sviluppano disfagia quando la malattia progredisce. Su 24 Pdta, in 12, sono presenti le parole-chiave e soltanto in un documento (Pdta del Molise sulla Sla) è presente un capitolo specifico sulla nutrizione. Le indicazioni contenute nei Pdta sono ritenute nel 95,8% dei casi non soddisfacenti per poter applicare la terapia nutrizionale nelle patologie, secondo quanto raccomandato dalle linee guida Espen. 

Malattie infiammatorie croniche intestinali - I pazienti affetti da Mici presentano un elevato rischio di malnutrizione che rende necessaria l'implementazione di percorsi di nutrizione clinica. Soltanto 5 Regioni hanno un Pdta dedicato alle Mici. Tutti i documenti esaminati presentano contenuti adeguati a poter applicare le linee guida Espen. In tutti i documenti, infatti, si sottolinea come sia necessaria una valutazione dello stato nutrizionale effettuata da professionisti e la gestione dell’intervento nutrizionale con l’azione sinergica di altri specialisti. 

Malattia renale cronica - Circa il 40% dei pazienti con Mrc presenta malnutrizione nelle fasi avanzate della malattia e si è osservata una significativa associazione tra malnutrizione e maggiore mortalità̀ e morbilità̀. La mappatura dei Pdta ha evidenziato la presenza di 4 documenti dedicati alla Mrc (Umbria, Emilia-Romagna, Abruzzo, Basilicata). Solo nel Pdta dell’Abruzzo è presente un capitolo dedicato alla nutrizione, con indicazioni che sono sufficienti per poter applicare quanto suggerito dalle linee guida Espen. 

Scompenso cardiaco - Circa il 12-15% dei pazienti con scompenso cardiaco presenta una perdita di peso involontaria superiore al 6%, con atrofia muscolare generalizzata della muscolatura degli arti soprattutto di quelli inferiori e perdita di tessuto adiposo. La mappatura dei Pdta per scompenso presenta 10 documenti a livello regionale. Nove presentano le parole-chiave e due, Piemonte/Valle d’Aosta e Toscana, forniscono indicazioni soddisfacenti per applicare la terapia nutrizionale secondo le linee guida Espen.

Artrite reumatoide - Nel Piano nazionale delle cronicità̀ non si esplicita la necessità di un intervento nutrizionale nei pazienti affetti da artrite reumatoide; si sottolinea l’importanza di una gestione integrata con diverse figure professionali, senza riferimenti specifici al medico nutrizionista

Neoplasie - Nel 2017, la Conferenza Stato Regioni ha approvato le “Linee di indirizzo sui percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici”, un documento di indirizzo nazionale che propone precisi standard di appropriatezza degli interventi nutrizionali nei pazienti oncologici, con l’individuazione di “Percorsi di nutrizione clinica nella gestione del malato oncologico e del soggetto che ha superato la malattia” sia in ospedale che sul territorio, prevedendo modelli organizzativi che integrino le attività̀ a livello ospedaliero, ambulatoriale e domiciliare. In conclusione, su 80 Pdta estratti per tutte le patologie oncologiche solo 8 possono essere considerati come validi dal punto di vista valutazione nutrizionale secondo linee guida Espen. (n.m.)

 

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